Gela. “E’ al soldo di cosa nostra”. Accuse, mosse dal presidente Rosario Crocetta all’ambientalista Saverio Di Blasi, che sono costate il processo all’ex sindaco.
Il processo al presidente. Ad inizio maggio, Crocetta si presenterà davanti ai giudici del tribunale di Catania. Di Blasi, difeso dall’avvocato Nicola Condorelli, si costituirà parte civile, insieme alle associazioni Aria Nuova e Amici della Terra. Le dichiarazioni vennero rilasciate dall’attuale presidente della Regione in un’intervista concessa al quotidiano La Repubblica, in risposta a quanto sostenuto dallo stesso Di Blasi le cui dichiarazioni, invece, vennero utilizzate in un’inchiesta del settimanale “Panorama”, tesa a ricostruire presunti rapporti tra l’ex sindaco ed esponenti della criminalità locale. I responsabili di “Panorama” sono finiti a giudizio per quei fatti e, allo stesso tempo, il gip del tribunale di Catania ha imposto il processo a Crocetta per le pesanti dichiarazioni su Di Blasi. “E’ uno che sistematicamente inventa storie, oggi è in mano ai mafiosi – aveva dichiarato Crocetta – Di Blasi è al soldo di cosa nostra”. Lo stesso presidente della Regione avrebbe aggiunto “devo trovare il tribunale giusto e non quello che magari mi vuole fottere perché in mano ai mafiosi”. I magistrati della procura di Catania avevano chiesto l’archiviazione delle accuse di diffamazione mosse a Crocetta. Il giudice delle indagini preliminari, però, ha respinto la richiesta di archiviare il caso, disponendo il giudizio.