Gela. Lo Stato deve risarcire decine di commercianti e imprenditori locali che, nel corso degli anni, hanno dovuto sostenere enormi costi per evitare danneggiamenti, furti e incendi alle loro attività.
I sistemi di sicurezza. La questione, dopo il vertice in prefettura degli scorsi giorni, viene lanciata dal segretario confederale della Cgil Ignazio Giudice che, insieme ai colleghi di Cisl e Uil e ai responsabili delle associazioni datoriali, si è fatto portavoce di una serie di richieste. Proprio le organizzazioni sindacali, dopo l’escalation di risse e incendi delle ultime settimane, hanno scritto al prefetto, ottenendo l’incontro. “Tanti esercenti e imprenditori di questa città – dice – nel corso degli anni, sono stati costretti a sobbarcarsi costi enormi, non solo per avere sistemi di videosorveglianza efficienti ma anche per ottenere i controlli assicurati dalle agenzie private. Molti non sono riusciti a rientrare nelle spese e hanno dovuto chiudere”. Sistemi di sicurezza che, in molti casi, servono proprio alle forze dell’ordine nel tentativo di ricostruire la dinamica di tante azioni delittuose. “A questo punto – conclude il sindacalista – lo Stato, attraverso il Comune, dovrebbe mettere a disposizione un fondo economico che vada a risarcire, anche solo in parte, tutti coloro che hanno dovuto sobbarcarsi spese enormi per i sistemi di videosorveglianza che, in molti casi, servono proprio alle forze dell’ordine. Sarebbe sicuramente un importante atto di riconoscimento”. Una proposta che arriva mentre l’amministrazione comunale ha affidato l’incarico di progettare un nuovo sistema di videosorveglianza in città che dovrebbe sostituire quello ormai vetusto realizzato attraverso il progetto “Città futura”.