Blitz “Ianus”, Tasca parla e si difende: indagati dal gip, misure revocate a Scicolone e Tumminelli

 
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Gela. Ha parlato per quasi due ore il cinquantunenne Giuseppe Tasca, ritenuto dagli inquirenti nuovo reggente del clan dei Rinzivillo, attivo nel traffico di droga e non solo. Questa mattina, infatti, sono iniziati gli interrogatori di garanzia successivi al blitz “Ianus”. Il gip Santi Bologna ha ascoltato gran parte dei coinvolti, in totale sono cinquantacinque quelli raggiunti da misure, su oltre settanta indagati. Assistito dall’avvocato Danilo Tipo, avrebbe fornito una versione estranea alle pesanti accuse che gli vengono mosse, anche rispetto ad ulteriori aspetti come l’intestazione fittizia di beni. Per i pm dell’antimafia e per i poliziotti, sarebbe uno degli irriducibili di Cosa nostra locale, capace di riprendere la guida del clan. Non ha invece risposto, optando per questa facoltà, il trentaduenne Giuseppe Pasqualino, considerato tra i principali riferimenti del gruppo di Tasca (difeso dai legali Danilo Tipo e Flavio Sinatra). Ha voluto precisare la propria posizione, allontanando le accuse, pure il trentacinquenne Giovanni Rinzivillo. Ha parlato per diverso tempo proprio al fine di ribadire che non avrebbe avuto alcun ruolo nel traffico di droga. Il contenuto delle intercettazioni l’ha riferito solo a contatti con alcuni conoscenti ma eventualmente finalizzati ad un possibile consumo personale. Difeso dal legale Maurizio Scicolone, si è detto estraneo all’affare delle sostanze stupefacenti. Si è avvalso della facoltà di non rispondere Rocco Rinzivillo. Il quarantacinquenne, rappresentato dal legale Rocco Cutini, è a sua volta sottoposto a custodia cautelare in carcere. Si è dichiarato estraneo ai fatti il quarantunenne Mirko Salvatore Rapisarda. Davanti al gip ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee. E’ rappresentato dall’avvocato Salvo Macrì. Nei suoi confronti vengono concentrate diverse accuse principalmente per il traffico di droga. Dichiarazioni spontanee, per escludere quello che gli viene addebitato, le ha rilasciate inoltre il trentaseienne Vincenzo Romano, assistito dall’avvocato Angelo Cafà. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere sia il quarantaduenne Giacomo Di Noto sia il trentanovenne Calogero Orazio Peritore, assistiti dal legale Cristina Alfieri. Il gip ha riconosciuto il ne bis in idem per le posizioni di Giacomo Tumminelli e di Francesco Scicolone. Come sottolineato dai legali che li rappresentano, gli avvocati Davide Limoncello e Rosario Prudenti, l’accusa che gli viene mossa era già stata formulata in un’altra inchiesta che ha portato a misure nei loro confronti, quella ribattezzata “Smart working”, sempre concentrata su un ampio giro di droga in città. Il giudice ha revocato le misure per entrambi. Erano attualmente ristretti proprio a seguito del blitz dello scorso anno.

Molti coinvolti nell’inchiesta che ieri è stata finalizzata con gli arresti, hanno optato per la facoltà di non rispondere, in attesa di valutare il contenuto dell’ordinanza, da oltre duemila pagine. Una scelta adottata dal quarantaduenne Crocifisso Di Gennaro, indicato come nuovo punto di riferimenti degli Emmanuello. E’ assistito dal legale Flavio Sinatra. Tra gli indagati che oggi si sono presentati dal gip per gli interrogatori, Nicola Palena e Alessandro Peritore, assistiti dall’avvocato Flavio Sinatra, e Samuele Rinzivillo, con il legale Carmelo Terranova. Si proseguirà nei prossimi giorni, dato l’elevato numero di indagati. Gli arrestati sono stati collocati in più istituti di pena dell’isola.

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