Gela. Una settimana per arrivare ad “un confronto definitivo”. Il parlamentare Ars Michele Mancuso, riferimento dei forzisti locali, è convinto che sia giunto il tempo delle scelte per un centrodestra cittadino ancora esitante. “L’accordo? Penso che nessuno possa rimangiarsi quello che è stato deciso a livello provinciale – dice – era stato stabilito che Caltanissetta e Gela andassero ai due partiti di maggioranza relativa. Ai centristi, invece, doveva spettare la candidatura per la Provincia. Nessuno può dire una cosa diversa. Certo, il voto dell’Ars ha rallentato il percorso per le Province ma ci sarà comunque, magari tra qualche mese. Sulla base di quegli accordi, spetta a Fratelli d’Italia esprimere il candidato a Gela. Io aspetto il loro nome o la rosa di nomi. Se ci sono componenti che la pensano diversamente, li ascolteremo. Ma l’accordo era questo. Indipendentemente a chi toccherà, il nostro obiettivo è assicurare l’unità della coalizione ed essere competitivi per le amministrative. Noi non abbiamo mancato di rispetto all’accordo”. Se Fratelli d’Italia pare possa mantenere la golden share nella lotteria per il candidato a sindaco, Mancuso comunque fa capire che c’è bisogno di tempi celeri. “Rispettiamo la dialettica interna a Fratelli d’Italia – sottolinea – però siamo ormai al dunque. Prima si arriva ad un ragionamento concreto e meglio sarà. Non possiamo rimanere fermi ancora”. Gli azzurri stanno costruendo una lista “competitiva” ma senza un quadro d’area preciso fare pronostici diventa arduo. Mancuso si muove sul filo dell’intesa provinciale che invece altri potenziali alleati non riconoscono. Lo scorso fine settimana, l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo ha rimesso tutto in discussione. Non pare dar peso al patto tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, che ha già generato il candidato della coalizione a Caltanissetta. Il leader autonomista ha rilanciato l’ipotesi del sindaco Lucio Greco.
“Non mi pare che possano esserci partiti di centrodestra che vogliano riproporre Greco – dice inoltre – rispetto l’opinione degli altri ma ci siamo espressi in modo chiaro su questo punto e quei partiti che erano a suo sostegno non lo supportano più ormai da tempo”. Mancuso batte sulla casella di un centrodestra che non possa ripartire dall’avvocato Greco e soprattutto che difficilmente potrà fare a meno dei simboli che tirano di più, da quello di casa ai meloniani e fino ai leghisti. Formule troppo atipiche come quella di cinque anni fa non sono all’ordine del giorno. Il centrodestra però dovrà avere una conformazione prima possibile.