Gela. Maria è sopravvissuta a ben due tentativi di strangolamento ad opera dell’uomo con cui aveva una relazione. Pur essendo sfuggita alle violenze e pur avendo denunciato adesso si trova a dover affrontare un procedimento giudiziario a suo carico, perché l’uomo che ha accusato di violenze e tentato omicidio, ha denunciato lei per atti persecutori.
La storia parte da lontano, quando Maria inizia una relazione con un collega di lavoro sposato, che va avanti per 5 anni. fino a che la donna decide di interrompere il rapporto. Ed è lì che scatta il primo tentativo di strangolamento.
“Avevamo avuto una discussione, nulla di che – racconta – ma lui mi è saltato alla gola e ha iniziato a stringere. Ha smesso solo quando si è accorto che stavo perdendo conoscenza”.
Il secondo tentativo, più violento avviene qualche tempo dopo, stavolta arrivano le Forze dell’Ordine e attivano il Codice Rosso.
“Ancora una volta, durante una lite, mi strinse le mani al collo – racconta Maria – stavolta a salvarmi la vita fu il vicino di casa che, sentendo urlare, chiamò la Polizia. Gli agenti arrivati sul posto attivarono il Codice Rosso e dopo un po’ formalizzai la denuncia”.
Da lì che paradossalmente inizia l’incubo della donna. Minacce telefoniche e anche di presenza fino alla denuncia di lui.
“Scrisse a me e al mio ex marito: “Se muoio io, morite tutti” – dice –dopo un po’ ho scoperto che mi aveva denunciato per atti persecutori nei suoi confronti”
La denuncia di Maria è stata inizialmente archiviata per mancanza di prove. Un provvedimento per il quale è stata presentata opposizione. Nel frattempo a settembre dovrà presentarsi in Tribunale per difendersi dalle accuse nei suoi confronti. Una situazione paradossale secondo il legale che la difende, Alessandro Numini.
“La vicenda di Maria, vittima a cui si vogliono affibbiare i panni di carnefice, è davvero assurda – spiega l’avvocato – i manipolatori purtroppo riescono ad insinuarsi tra le pieghe della legge, colpevolizzando le vittime. E questo è un vulnus che va risolto. Abbiamo comunque piena fiducia nel lavoro dei magistrati. La Giustizia arriva sempre”.
Maria, nonostante tutto però crede nella Giustizia e invita tutte le vittime di violenza a denunciare sempre.
“Ci vuole tanta forza e tanta pazienza – spiega – perché davanti c’è un percorso lungo e spesso doloroso, e per questo è fondamentale farsi accompagnare da degli esperti, Ma è necessario denunciare per mettere fine una volta per tutte ad ogni tipo di violenza”.