Iv si smarca e lancia l’appello, Ventura: “Uniamo le forze sane, alla città non servono accozzaglie”

 
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Giuseppe Ventura

Gela. Forse, le attese prolungate, nel centrodestra locale ma anche nelle mosse che ancora attendono l’agorà politica, iniziano ad essere interpretate come stanco tatticismo. Così, l’appello lo lancia il segretario provinciale di Italia Viva, Giuseppe Ventura. Il suo monito sembra volto a prendere le distanze, una volta per tutte, dagli schemi preimpostati e soprattutto dalle “accozzaglie” elettorali. I renziani, non appena la sintesi interna all’agorà ha generato la candidatura dell’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano, hanno sciolto ogni possibile vincolo, decidendo di proseguire in un tragitto differente. L’iniziale candidatura del socialista Piero Lo Nigro, in rappresentanza del tavolo dei moderati, sembra aver perso colpi. Ventura si rivolge “alle realtà positive della città”. “I cittadini non meritano lo squallido teatrino al quale stanno assistendo negli ultimi mesi. È arrivato il momento di unire tutte le forze veramente sane della città per una stagione di rinascita. Per quanto ci riguarda, siamo pronti a fare la nostra parte, fino in fondo. La classe politica cittadina ha dato e continua a dare il peggio di sé, la comunità assiste a questo triste spettacolo, ormai esausta, vittima della sfiducia indotta da una classe dirigente egoista e incapace di dare alla città le risposte che merita. Eppure il momento attuale è decisivo per il futuro della città. Le risorse del Pnrr e non solo, dovrebbero indurre a un maggior senso di responsabilità – dice – considerato che gli ingenti fondi disponibili rappresentano un’opportunità irripetibile. Perdere quest’ultimo treno sarebbe semplicemente criminale. Lanciamo un appello alle persone di buona volontà, ai professionisti perbene, ai lavoratori onesti, alle associazioni in prima linea, alle imprese che creano ricchezza, affinché uniscano le forze per scrivere tutti insieme una nuova pagina della storia della città. Una pagina che dovrà, necessariamente, vedere protagoniste le donne e i giovani della città. Il tempo dell’inerzia è finito. Non possiamo sempre vivere delegando tutto agli altri per stare solo nei circuiti ristretti che ci fanno perdere la visione importante di insieme. Cittadinanza significa corresponsabilità, bisogna avere il coraggio di valorizzare le cose belle e positive che ci sono e che generano vita”. Non pare una chiamata ristretta ad una sola cerchia politica. I renziani si rivedono nel contesto moderato ma davanti ad una proposta anche fuori dagli schieramenti, con condizioni attuabili, potrebbero dare il loro assenso.

“Dobbiamo uscire dalle liti, dai tatticismi politici e parlare di cosa sarà Gela domani, ricordandoci dei nostri giovani che dobbiamo aiutare nei loro percorsi inediti. È indispensabile far partire una seria riflessione sul futuro della città e dobbiamo farlo con i cittadini, che sentiranno l’orgoglio di questa prospettiva, se consultati nella scelta del loro candidato sindaco, della sua squadra e del programma che questi dovranno realizzare, perché l’esercizio della partecipazione politica e civica non può ridursi solo al voto. L’appello – aggiunge Ventura – nasce dall’esigenza di creare una nuova e vera opportunità per la rinascita della città, libera dalle dinamiche politiche e dagli interessi di pochi. E’ ora di agire, è ora di unire, di coinvolgere le realtà positive della città, altrimenti la condanneremo per l’ennesima volta all’oblio. Ad essere relegata a quelle posizioni verso le quali è precipitata per colpa delle ultime amministrazioni. Le stesse che si ripresenteranno millantando di avere le soluzioni per risollevare la città. La nostra città ha bisogno del coraggio di osare. Vogliamo che la parte sana della città si riappropri degli spazi di rappresentanza in tutte le sue forme, rompendo il muro dell’indifferenza o peggio della cosiddetta delega in bianco. Diciamo basta alle solite accozzaglie nate sotto elezioni e destinate a morire poco dopo, altrimenti il risultato che si otterrà sarà quello di aumentare l’esercito degli astensionisti e nello stesso tempo di rendere ancora più evidente il peso del voto controllato da lobby. Trovare una sintesi tra tutte le realtà non è solo un dovere politico ma un obbligo verso tutti i gelesi, verso i nostri figli”. Ventura richiama una prospettiva di rottura netta verso quello che c’è già stato, segno probabilmente che un’alleanza per la città potrà sorgere senza ripartire da chi ha già amministrato, sia nel versante progressista sia in quello del centrodestra.

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