Gela. Ad una settimana dal ritrovamento del cadavere, rinvenuto nelle campagne della provincia di Novara, ha un nome il presunto assassino di Matteo Mendola, trentatreenne gelese ma da anni residente a Busto Arsizio, in provincia di Varese.
Le indagini. I carabinieri di Novara hanno arrestato il ventottenne Antonio Lembo, anche lui di Busto Arsizio. I due sarebbero stati insieme nel capannone di Pombia, dove è stato trovato il cadavere. Lembo, che avrebbe confessato tutto ai carabinieri, è stato fermato in Centro Italia. In base alla prima ricostruzione, dopo aver sparato a Matteo Mendola, avrebbe cercato di far perdere le tracce, spostandosi su mezzi pubblici. Dietro al delitto, ci sarebbero incomprensioni nella spartizione della refurtiva, proveniente da furti messi a segno dai due. Per i carabinieri di Novara, infatti, Mendola e Lembo sarebbero stati complici. Nel capannone di Pombia, Mendola, ormai senza vita, è stato trovato vestito completamente di nero e con guanti alle mani. Almeno due colpi di pistola gli sarebbero stati fatali.