Gela. Nessun rappresentante gelese nelle liste a sostegno della mozione Renzi. Dopo lunghe ore di trattativa, è saltata l’ipotesi del segretario cittadino dei Giovani Democratici Stefano Scepi, che avrebbe dovuto fare da capolista, nel percorso che conduce all’assemblea nazionale per la scelta del nuovo segretario del Pd.
Salta il nome nuovo della segreteria cittadina. In lizza, ci sono l’ex premier Matteo Renzi, il ministro Andrea Orlando e l’ex sindaco di Bari Michele Emiliano. Sul nome di Scepi, c’era il benestare della segreteria cittadina del partito, con in testa Peppe Di Cristina. Le mediazioni palermitane e romane, però, hanno fatto saltare il banco. Capolista, per le province di Caltanissetta ed Enna sarà, invece, la parlamentare Daniela Cardinale, figlia di Salvatore, fondatore di Sicilia Futura. Insomma, il movimento appena ufficializzato anche in città sembra contare, eccome, anche nei discorsi interni al Partito Democratico. Dopo Daniela Cardinale, la seconda piazza nella lista è toccata al deputato regionale ennese Mario Alloro. Il disappunto della segreteria locale del Pd è piuttosto evidente. “Abbiamo appoggiato una linea giovane – dice Peppe Di Cristina – invece, il partito ha preferito una soluzione che, onestamente, non mi convince per nulla”. Una smacco, quello della bocciatura di Scepi, che non è stato gradito neanche dall’ex deputato regionale Lillo Speziale, convinto della necessità di aprire ad un nome nuovo. Quindi, nonostante l’appoggio a Renzi, la segreteria locale del Pd non è riuscita a far passare la propria linea. “Dispiace – dice ancora Di Cristina – ma, comunque, continueremo a sostenere la mozione Renzi”.
Zappietro e Cammarata ci sono. Via libera, invece, al nome di Angelo Zappietro, anche lui esponente locale dei Giovani Democratici, che è secondo nella lista a sostegno della mozione Emiliano. Un nome, quello dello studente universitario, molto vicino a democratici come Vincenzo Cirignotta, da tempo critico verso la linea del segretario Peppe Di Cristina. Nella lista a supporto di Andrea Orlando, invece, c’è Giuseppe Cammarata, componente del direttivo cittadino del Pd che, però, ha scelto di non sostenere la mozione Renzi, schierandosi appunto con quella del ministro. Prove di forza politica, dietro alla formazione delle liste per l’assemblea nazionale, che fanno emergere uno scenario interno al Pd cittadino tutt’altro che assestato.