Forniture idriche a zone non coperte, tutto fermo sul regolamento: giunta non lo ritira

 
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Gela. Si va avanti da alcuni mesi ma senza un accordo complessivo. Anche in serata, alla fine, è venuto a mancare il numero legale. L’assise civica non riesce a mettere un punto al regolamento per le forniture idriche destinate alle aree non coperte da rete. Negli scorsi giorni, una delegazione di residenti ha chiesto di incontrare il sindaco e la prossima settimana l’avvocato Greco ha convocato i responsabili di Ati, Caltaqua e Siciliacque. Il regolamento prevede un aumento dei costi per le forniture, aspetto che ha praticamente paralizzato l’aula. L’opposizione, in toto, non si fida affatto e non intende dare l’assenso ad un regolamento che porrà oneri economici ulteriori per le famiglie che vivono nelle zone non coperte da rete (sarebbero circa 38 stando ai dati riferiti in consiglio). Neanche tra le fila dei pro-Greco sono tutti così decisi per il sì. In serata, ala ripresa della seduta, solo dodici presenti non hanno avuto la possibilità di andare aventi, mancando la soglia minima. Da Fratelli d’Italia, attraverso il consigliere Salvatore Scerra, è arrivato l’invito all’amministrazione a ritirare l’atto. La giunta però non ha intenzione di farlo e la situazione di dissesto del municipio richiede misure che possano assicurare un equilibrio ai servizi.

Il tira e molla non sta sortendo effetti mentre domani si torna in aula. Forti perplessità, nel corso delle tante sedute, sono state sollevate da diversi consiglieri, la grillina Virginia Farruggia, il civico Davide Sincero, l’esponente di Rinnova Alessandra Ascia, il consigliere Dc Vincenzo Cascino e l’indipendente Paola Giudice. Il capogruppo di “Un’Altra Gela” Giuseppe Morselli ha predisposto un emendamento che però non è stato possibile trattare.

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