Gela. Nuovo round di verifica al Ministero dello sviluppo economico. Il prossimo 20 aprile, sul tavolo romano ritorna il percorso di attuazione del protocollo d’intesa sulla riconversione green della raffineria di contrada Piana del Signore, firmato nel novembre di tre anni fa.
L’incontro al ministero. I funzionari ministeriali hanno già diramato la convocazione ufficiale, coinvolgendo le segreterie nazionali dei chimici di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl, ma anche i vertici di Confindustria Sicilia, la presidenza della Regione e l’amministrazione comunale, oltre ai vertici di Eni. Dovrebbe essere un incontro chiarificatore rispetto ai passi compiuti sul fronte dell’attuazione degli impegni assunti con il protocollo. I cantieri della green refinery devono ancora partire a pieno regime e le preoccupazioni principali riguardano decine di operai dell’indotto, rimasti fuori dal ciclo produttivo. I manager del cane a sei zampe, già negli scorsi mesi, hanno annunciato l’abbandono del progetto della piattaforma Prezioso K, optando per una base a terra. A tre anni di distanza dalla firma del protocollo, con un accordo di programma ancora da chiudere e l’area di crisi complessa che va verificata con molta attenzione, sono tanti i dubbi sul futuro industriale della città che, di certo, non sarà più quello di un tempo.
Sciopero nel settore coibenti. Intanto, oggi, si sono fermati i lavoratori del settore coibenti. A Siracusa, si è tenuta una manifestazione che ha coinvolto anche delegazioni di lavoratori e sindacalisti gelesi. I dipendenti del settore lamentano l’assenza totale di vere certezze per il futuro, davanti ad appalti concessi con ribassi sempre maggiori che mettono in discussione la stessa salvaguardia degli operai. A Siracusa, c’erano gli esponenti dei chimici locali di Filctem, Femca, Uiltec e Ugl che hanno nuovamente rilanciato la questione Gela.