Agorà, domani Di Stefano con gli alleati: strategie e programma, riconciliazione non è un tabù

 
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Di Stefano e Di Paola

Gela. L’investitura ufficiale di candidato a sindaco per l’agorà politica l’ha ricevuta lunedì. Domani invece si presenterà ancora una volta al tavolo con tutti gli alleati per una prima verifica. L’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano da diversi giorni sta portando avanti interlocuzioni e riunioni. L’agorà, seppur senza diversi pezzi che hanno invece deciso di prendere altre direzioni (Donegani e Franzone sono a loro volta candidati a sindaco mentre i moderati potrebbero scegliere il progetto di centrodestra), riprende il verso tracciato negli ultimi mesi. Ci saranno gli esponenti del progetto civico (“Una Buona Idea” e “Civico lab”) così come i grillini, i comunisti del Pci, Sud chiama Nord e il gruppo di “Idee e partecipazione”. L’ex assessore ha intanto avuto l’appoggio di “Ripartiamo da zero”, lista espressione dell’imprenditore Maurizio Melfa, e sembra che il sì possa arrivare pure dal gruppo locale di Azione. L’incontro di domani servirà, tra le altre cose, a definire gli ultimi aspetti della presentazione ufficiale di Di Stefano, prevista per la prossima settimana. All’agorà non ci saranno i dem, che hanno contribuito all’asse con grillini e civici. Hanno preso tempo per valutare se sostenere la scelta dell’ex vicesindaco oppure individuare soluzioni differenti. Tempi precisi per sciogliere la riserva non ne hanno dati ma Di Stefano conta parecchio sul loro sì. La sua candidatura, che è ufficiale, non può dirsi comunque già delineata su confini immutabili. Se ci saranno le condizioni per coinvolgere altre forze, verranno certamente vagliate.

Così come non è archiviata una potenziale “riconciliazione” con le liste di Donegani e con quelle a supporto di Franzone così come con il tavolo dei moderati (che però sembra assai distante). L’esponente civico e i riferimenti dei partiti e dei movimenti che lo sostengono ci tenteranno fino alla fine a ricompattare la cornice politica iniziale dell’agorà. Un’atomizzazione di progressisti, civici e moderati, infatti, potrebbe dare un vantaggio non da poco al centrodestra, sempre che riesca a compattarsi su un unico candidato, condiviso.

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