Gela. Si inizia a muovere da candidato a sindaco. Il civico Terenziano Di Stefano, lunedì, ha ottenuto l’investitura ufficiale dall’agorà politica, pur con defezioni importanti, e ha già avviato interlocuzioni e incontri. Ieri, una riunione interna del progetto civico, con dirigenti, candidati e sostenitori di “Una Buona Idea” e “Civico Lab”, i gruppi che hanno perorato fin dall’inizio la sua discesa in campo. Di fatto, è stato dato il via libera a tutti i candidati nelle due liste e si sono affrontati i primi temi organizzativi della campagna elettorale. Oggi, Di Stefano avrà un confronto con i dirigenti di Azione. Il gruppo di Calenda ha ormai lasciato la giunta Greco e il percorso dell’agorà sembra interessare il coordinatore cittadino Luigi Di Dio e l’ex assessore Francesca Caruso, peraltro successore di Di Stefano alla guida del settore sviluppo economico e nel coordinamento dei progetti Pnrr e non solo. I calendiani avevano ufficialmente aperto al grillino Nuccio Di Paola, garante del percorso dell’agorà. I rapporti istituzionali e politici con Di Stefano e i civici sono ben consolidati in consiglio comunale e lo sviluppo del percorso verso l’intesa elettorale pare quasi definito. L’ex vicesindaco punta sul sì di Azione che si aggiungerebbe al Movimento cinquestelle, al gruppo dell’imprenditore Maurizio Melfa, allo stesso progetto civico e al partito comunista. L’agorà a metà è una prospettiva che cercherà di mutare. “La presentazione ufficiale di lunedì non sarà un dentro o fuori – dice Di Stefano – non pretendo che le forze impegnate nelle valutazioni si esprimano tutte entro quella data. Io sono per un campo largo, con le forze moderate e civiche. Penso che il modello sardo sia un importante punto di partenza per aggregare”.
Allo stato, hanno detto di no alla sua guida sia l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani sia i moderati. Anche “Moto civico” correrà da solo, con la candidatura di Filippo Franzone. “Sono tutte forze importanti – aggiunge – il dialogo per me non si conclude. Franzone ha avuto un ruolo straordinario per le sue battaglie in favore della città. Sapevamo che il suo gruppo avrebbe potuto puntare su una sua candidatura. Spero che alla fine si possa arrivare ad un’unita. Se ci frazioniamo, siamo destinati alla sconfitta”. L’ex assessore non trascura la pista che porta al Pd. “Il Partito democratico è una delle basi dell’agorà politica – conclude – ha figure di rilievo al suo interno. Possono dare la spinta propulsiva a questo progetto”. Di Stefano è ben consapevole che un’agorà depotenziata potrebbe non avere la forza necessaria per arrivare al risultato e a Palazzo di Città. Non chiude a nessuno degli alleati rimasti solo potenziali, almeno per ora. Conta sul sostegno dei dem, dopo aver incassato quello pentastellato. Il campo largo comunque potrebbe riservare ulteriori sviluppi.