Gela. Hanno quasi tutti ammesso le proprie responsabilità, giustificandosi in modo diverso. I quattordici indagati coinvolti nell’operazione antidroga “Baracche” sono stati interrogati dal gip del tribunale Veronica Vaccaro. Uno di loro, Tony La Bella, è stato sentito per rogatoria a Parma, dove si trovava per motivi di lavoro.
Il magistrato ha già emesso un primo provvedimento, rimettendo in libertà Liborio Scudera, il 24enne accusato di aver fornito cocaina in due episodi ad Alessio Balbi. L’avvocato difensore, Carmelo Tuccio, ha prodotto una serie di documentazioni per attestare che quella frase incriminata (“Ti porto i carciofi a casa”, riferito ad Alessio Balbi) si riferiva in effetti proprio a quello. Uno zio di Scudera infatti gestisce una attività di ortofrutta. L’altro punto contestato al giovane riguarda una frase pronunciata da Antonio Tandurella sempre ad Alessio Balbi. “Liborio sempre buona la fa prendere”. Su questo punto la difesa ha sostenuto la tesi che possa trattarsi di un caso di omonimia. Il gip si è riservato ma nel frattempo ha rimesso in libertà il giovane, che fino a due giorni fa era incensurato.
Gli altri indagati hanno confessato lo spaccio. Qualcuno lo ha fatto con dichiarazioni spontanee, altri invece lasciandosi interrogare dal magistrato. La posizione più grave è senza dubbio quella di Salvatore Nocera, assistito dall’avvocato Salvo Macrì. I poliziotti lo hanno ripreso mentre cedeva hashish sotto l’abitazione di via Torquato Tasso. Al gip ha ammesso tutto. “L’ho fatto in passato – ha detto – ma adesso in quella casa ci vivo con la famiglia e quelle cose non le facevo più da tempo”.
Ivan Casciana, difeso dall’avvocato Giacomo Ventura, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Insieme a Baldassarre Nicosia è accusato di favoreggiamento, in quanto hanno consentito ad Alessio Balbi di eliminare la microspia che la polizia aveva collocato nella sua auto.
Anche Marco Gioberti (agli arresti) e Salvatore Fava (obbligo di firma), assistiti dai legali Flavio Sinatra a Paola Turco, hanno rispondo alle domande del magistrato, ammettendo le proprie responsabilità. Gioberti era incensurato ma la polizia ha raccolto molteplici prove della sua attività di spaccio. Tony Di Bella, attualmente ai domiciliari, è indiziato di un solo episodio ma ritenuto grave, ovvero la fornitura di cocaina a Salvatore Fava e Alessio Balbi destinata alla vendita al dettaglio. Sul suo conto tanti precedenti, ma non per droga (lesione, corruzione, guida in stato di ebrezza etc.). Discorso simile per il fratello Ivan Di Bella, sospettato di aver ceduto cocaina a Balbi. Antonio Raitano invece ha fornito supporto a Nocera nell’attività di spaccio, così come Giuseppe Iapichello.