Gela. L’intesa sperata dall’amministrazione comunale non c’è stata. Neanche la seduta straordinaria convocata nell’arco di appena ventiquattro ore ha dato esito. Aula deserta. Il consiglio comunale non vuole le nuove tariffe Tari. Solo cinque i consiglieri presenti in aula al momento della chiamata dell’appello da parte del presidente Alessandra Ascia. Oltre alla democratica, c’erano gli altri compagni di partito Vincenzo Cirignotta, Carmelo Orlando e Salvatore Gallo, insieme all’esponente del Polo Civico Guido Siragusa e al capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino. Per il resto, l’aula era deserta ad eccezione di un gruppo di cittadini, arrivati per capire quale esito potesse avere la votazione. Quindi, niente numero legale. Salvo improbabili conigli politici estratti dal cappello, le tariffe Tari del 2017 sono destinate a non essere approvate. Neanche la conferenza dei capigruppo, che ha preceduto l’ingresso in aula, ha permesso di raggiungere un’eventuale intesa. Giunta e consiglio sono molto distanti. Anche un accordo politico appare del tutto improbabile. Il centrosinistra mira al taglio del vicesindaco Simone Siciliano, ritenuto il vero responsabile della vicenda Tari. Il sindaco Domenico Messinese non sembra affatto intenzionato a rinunciare al suo vice o alla giunta, decidendo addirittura un azzeramento.