Gela. Un’eccezione di incompetenza territoriale, per uno dei capi di accusa, ha convinto il gup del tribunale a riservarsi prima di decidere. Si tornerà in aula a luglio. Il procedimento scaturisce dall’inchiesta condotta intorno a presunte operazioni non regolari, attribuite all’imprenditore Giovanni Salsetta, già ai vertici di Edil Ponti, e ad altri coinvolti. Nel corso degli accertamenti della guardia di finanza, sono state analizzate cessioni di crediti per compensazioni fiscali, considerate non regolari. Secondo gli inquirenti, sarebbero stati posti in compensazione crediti inesistenti. Uno schema che ha portato a definire una presunta evasione non inferiore ai quattro milioni di euro. Vennero approfonditi i rapporti tra gli indagati e le operazioni che venivano formalizzate, anche attraverso contratti di accollo crediti. Sarebbero tutte passate da società riconducibili agli imputati. In fase di indagine, vennero revocate le misure imposte a Salsetta.
Lo scorso anno, rispetto proprio alla posizione dell’imprenditore (difeso dal legale Giovanni Lomonaco), i giudici del riesame di Caltanissetta, rifacendosi a quanto indicato dalla Cassazione, decisero l’annullamento di un capo d’accusa. Fu accertata come regolare un’operazione di accollo da circa settecentomila euro condotta dalle società Edil Ponti e Medi group. Gli sviluppi investigativi si sono estesi a Manuel Casale, Antonio Riccio, Matteo Collura, Donato Leonardo Proietto, Giuseppe Goldini, Sergio Tufano e Luca Corallo. Sono difesi dagli avvocati Luigi Parenti, Elena Del Trono, Angelo Cafà, Mario Siniscalco, Luigi Senatore, Mario Antonino Di Giorgio. Anche per loro si procede in fase di udienza preliminare. Proprio ieri, come abbiamo riportato, la Corte d’appello di Caltanissetta non ha accolto il reclamo contro il fallimento di Medi group.