Gela. Una carta bancomat rubata e più volte utilizzata per una serie di prelievi.
Le accuse. Dietro a quanto ricostruito dagli investigatori, ci sarebbe stato un disoccupato, adesso condannato a cinque anni e mezzo di reclusione. Il verdetto è stato pronunciato dal giudice Lirio Conti che ha emesso un dispositivo molto più pesante rispetto alla richiesta di condanna giunta dal pubblico ministero Gesualda Perspicace. I prelievi sarebbero stati effettuati in alcuni istituti di credito della città. La difesa, sostenuta dall’avvocato Carmelo Tuccio, ha messo in discussione il collegamento tra gli ammanchi di denaro e l’imputato, che invece ha sempre negato di aver conseguito denaro dai conti altrui. In totale, stando alle accuse, sarebbero emersi prelievi per oltre cinquemila euro. Il giudice Conti, alla fine, ha optato per un verdetto di condanna.
