Gela. “Tenere unita l’agorà politica”. E’ questo il primo “comandamento” che secondo Peppe Di Cristina, componente della direzione nazionale del Pd, non dovrà mai sfuggire all’attenzione di progressisti, civici e moderati. “Bisogna salvaguardare un patto per la città, che metta insieme tutte le forze migliori che non si rivedono né in Fratelli d’Italia né nella Lega”, sottolinea. Di Cristina, seppur informalmente, pare che in questi giorni abbia avuto incontri con dirigenti dem e con esponenti di altre forze dell’agorà. Lunedì prossimo è fissata una nuova riunione e questa volta il “garante” Nuccio Di Paola avrà in mano più nomi nella corsa alla candidatura a sindaco. “Con un metodo condiviso e senza protagonismi – aggiunge l’ex segretario provinciale del Pd – la coalizione può rimanere unita. Non dimentichiamo la situazione che si registra in città. Con il Comune in dissesto, deve prevalere il senso di responsabilità da parte di tutti. Ci sono poi punti, secondo me, imprescindibili. Bisogna denunciare con foza gli effetti dell’autonomia differenziata, sulla quale il presidente della Regione Renato Schifani non ha preso posizione. Se fossi il sindaco, riconsegnerei la fascia tricolore. Non possono essere trascurate tutte le rivendicazioni su una sanità degna, contro il dimensionamento scolastico, per le infrastrutture ma anche per un rapporto chiaro con l’industria. Meloni e Salvini stanno derubando la nostra città. Basti pensare ai tagli sul Pnrr e sui fondi di coesione, il Cis che non c’è, il progetto per lo stadio “Presti” ormai fermo e senza finanziamento”. L’esponente democratico è ancor più convinto che la coalizione, forgiata attraverso l’agorà, non potrà prescindere dal fatto di essere politicamente connotata. “Esempi di alleanze ampie ce ne sono diversi, come in Basilicata – precisa – però, il comune denominatore deve essere una totale discontinuità dalle politiche di Meloni e Salvini. Si può costruire una seria alternativa, a partire dalla città”. Di Cristina, invece, non pensa troppo alle polemiche interne e agli scontri che ci sono stati nei mesi scorsi. “Non ho nessun problema all’interno del Pd – precisa – gli unici avversari politici, per me, sono Fratelli d’Italia e Lega. Non dobbiamo permettere che vadano al governo della città. Una coalizione ampia, con un programma chiaro e un metodo condiviso, può arrivare alla vittoria”.
Il commissariamento del Pd cittadino è un versante sul quale l’ex guida del partito territoriale, in questa fase, non pare voler premere troppo. “E’ lo statuto che definisce le modalità della guida commissariale – conclude – il Pd, regionale e provinciale, ha scelto il commissario Arancio ed è nostro dovere lavorare per una lista forte. Tutti dobbiamo contribuire e con il simbolo del partito. Un candidato a sindaco del Pd? Spetta al commissario decidere. Il partito, secondo me, dovrebbe occupare un ruolo centrale”. Di Cristina, all’inizio della prossima settimana, sarà impegnato proprio nella direzione nazionale.