Gela. “Non entriamo nelle faide interne al centrosinistra. Per questa ragione, non parteciperemo alla seduta di martedì sulla revoca del presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia”.
“La città ha ben altri problemi”. Lo ribadiscono all’unisono i consiglieri comunali del Movimento cinque stelle che, a questo punto, prendono le distanze dalla mozione firmata non solo da alcuni esponenti del centrosinistra ma anche dai centristi Carmelo Casano e Giovanni Panebianco. Davanti al “forfait” dei grillini, sembra veramente molto difficile che la Ascia possa perdere il posto di presidente. Allo stato attuale, l’eventuale voto favorevole alla revoca dovrebbe arrivare, in blocco, dall’unità di centrosinistra, anche se il democratico Salvatore Gallo ha più volte sollevato non pochi distinguo sull’intera vicenda. Non a caso, i “ribelli” del Pd, gli esponenti del Megafono, quelli di Adesso Gela e del Polo Civico potrebbero optare per una sfiducia politica al presidente, della loro stessa area politica, attraverso la presentazione di un documento comune di critica. “La città ha ben altri problemi – spiega la grillina Virginia Farruggia – la revoca del presidente non interessa a nessuno. E’ una questione interna al centrosinistra e non vedo quale utilità possa avere. Di certo, sarebbe un’assurdità fermare i lavori del consiglio comunale e azzerare le commissioni solo per andare dietro alle rivalità interne al centrosinistra”.
“Il vero obiettivo è la sfiducia al sindaco”. Così, i grillini dovrebbero disertare l’aula, rinunciando al gettone di presenza. “La nostra posizione è chiara – dice Vincenzo Giudice – ci interessa lavorare per la città e questa richiesta di revoca del presidente costituisce una pagina veramente poco edificante della politica locale. Se vogliono veramente mettere in campo un’azione politica forte, dovrebbero concentrarsi sulla sfiducia al sindaco come da tempo stiamo facendo noi. In questo modo, si ripartirebbe veramente da zero”.