Gela. Sul porto rifugio insabbiato pesano non solo le devastanti conseguenze economiche di un settore, quello della marineria locale, da decenni al palo, ma probabilmente
quel braccio di mare è diventato sfondo di uno scontro, soprattutto politico.
“C’è un protocollo e va rispettato”. L’amministrazione comunale contro il presidente della Regione Rosario Crocetta e, a parti invertite, l’ex sindaco contro il duo Messinese-Siciliano. Dopo il dibattito in aula consiliare degli scorsi giorni, in realtà con pochi risultati concreti portati a casa, arriva un nuovo “avvertimento” politico. “Non capisco perché la vicenda del porto rifugio sembri destinata a non trovare soluzione – dice il vicesindaco Simone Siciliano – c’è un protocollo firmato da tutte le parti che va soltanto attuato. Invece, anche dal dibattito in aula, ho notato che ad un certo gruppo politico, e mi riferisco alla gran parte degli esponenti di centrosinistra, interessa solo prendere le difese del presidente della Regione Rosario Crocetta”. Dopo quanto sostenuto, sempre in aula consiliare, dal dirigente della protezione civile regionale Calogero Foti, l’amministrazione attende che si muovano passi ufficiali. “E’ stato detto che la gara per gli interventi di caratterizzazione sta per essere espletata – continua Siciliano – noi siamo in attesa. Che sia chiaro, però, se entro una settimana non dovessero arrivare le indicazioni previste, la giunta si rivolgerà la ministero, così si capirà meglio se qualcuno stia tentando di cambiare la carte in tavola. Non è più accettabile assistere ad una vicenda che sembra non avere mai fine”. §
“La priorità non sono le regionali”. Se la questione del porto rifugio ha assunto tutte le caratteristiche di uno scontro politico che si gioca tra la periferia, Gela, e la “capitale”, Palermo, allora nulla è più trascurabile, neanche in prospettiva elezioni regionali. Da questo punto di vista, Siciliano sembra subito volersi smarcare. “Io candidato? Non ci penso proprio – conclude – abbiamo un’unica priorità che è il futuro di questa città. Una scelta del genere non la capirebbe nessuno”.