ROMA (ITALPRESS) – “Temo molto la sfiducia del popolo, raramente la sfiducia di persone già sfiduciate”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, alla domanda se teme la mozione di sfiducia di Renzi. Quindi non si dimette entro martedì, come chiedono gli agricoltori per bocca di Danilo Calvani? “L’unica persona che non intendo incontrare è un signore che non so che mestiere faccia. Non ha alcun senso parlare con quei pochi che su questo movimento hanno tentato di mettere il cappello, sfruttando gli agricoltori senza rappresentarli. Mentre ho visto e vedrò tutti gli altri, in buona fede e cercando di capire i loro problemi”, sottolinea. Poi, spiega: “In legge di Bilancio abbiamo scelto di dare priorità a interventi che permettessero di sostenere le imprese agricole in difficoltà. I pochi soldi disponibili ci hanno imposto un ordine di priorità, a cominciare dal fondo emergenze di 300 milioni per le aziende colpite da criticità ambientali o fitopatie”. A Salvini, per il quale è un errore non esentare tutti, dice: “L’esenzione per tutti dell’Irpef non è equa perchè avvantaggia chi fattura milioni. Giorgetti ha deciso di garantire gli agricoltori più in difficoltà, che secondo lui sono circa il 90% delle imprese. Lo stop all’esenzione è stato votato in Cdm su proposta di Giorgetti da tutto il governo e io ero d’accordo. E adesso, con grande fatica, abbiamo trovato ulteriori risorse e scelto di garantire una esenzione più equa, senza privilegi a chi non ne ha bisogno. Le associazioni e i trattoristi non hanno posto l’esenzione Irpef come priorità”. Inoltre “la proposta della rimodulazione l’ha fatta Giorgetti e al tavolo non ho sentito Salvini dire davanti ai ministri che non bastava. Perchè dovrei commentarlo? Ho piena fiducia in Giorgetti e ritengo saggia la sua proposta”, conclude Lollobrigida.(ITALPRESS).- Foto: Agenzia Fotogramma –