Gela. Una sede Caf sarebbe finita nel mirino di due giovani che, adesso, devono rispondere di tentato furto. Il tentativo di furto. In base alle indagini, gli uffici di Settefarine vennero forzati, nel tentativo di portare via quanto contenuto al loro interno, dai computer al denaro. A processo, davanti al giudice Silvia Passanisi, sono finiti Bruno Manfrè e Nunzio Di Noto. In base alle accuse, ci sarebbero loro dietro al tentativo di furto. Accuse che vengono respinte dagli imputati e dal loro difensore di fiducia, l’avvocato Francesco Enia. Per la difesa, soprattutto nel caso di Di Noto, trovato solo nelle vicinanze della sede Caf, non ci sarebbe alcuna prova utile per legarlo all’azione. Il tentativo di furto venne successivamente denunciato dall’allora responsabile degli uffici che, comunque, non si è costituito parte civile.