Gela. Forse, domani potrebbe iniziare a delinearsi uno scenario non proprio definitivo, quanto al quadro dei potenziali candidati dell’agorà politica. Entro oggi, infatti, i gruppi che avevano intenzione di indicare un nome da porre come papabile per Palazzo di Città, avrebbero dovuto comunicarlo al vicepresidente Ars Nuccio Di Paola. Ci sono già due sicurezze, l’ex assessore Terenziano Di Stefano (espressione del progetto civico con “Una Buona Idea” e “Civico lab”) e l’ex parlamentare Ars Miguel Donegani (come riferimento di “PeR”-Sinistra italiana-”#2029”). Rimane la casella del Partito Democratico. I dem, la scorsa settimana, hanno insistito sui criteri per individuare il “garante” che dovrà competere per la poltrona di primo cittadino e mettersi alla testa di un progetto politico di ampia prospettiva temporale. In casa democratica potrebbe volerci qualche giorno in più, prima di porre nero su bianco un nominativo che sia rappresentativo dell’intero partito. La struttura commissariale guidata dall’ex parlamentare Ars Giuseppe Arancio sta lavorando in questa direzione (con il supporto dei vice Giuseppe Fava e Franco Di Dio). Tra le fila democratiche, c’è chi sostiene la necessità di passare da un’assemblea cittadina. In questi ultimi giorni, rumors non escludono un’opzione per gli stessi grillini (magari con un nome del gruppo storico più vicino ai parlamentari).
Di Paola, nelle prossime ore, potrebbe iniziare a stilare un primo consuntivo, anche politico. Al momento, non sono previste altre riunioni dell’agorà, fino a nuovo ordine. Giovedì sera, i civici si riuniscono. E’ previsto un direttivo, con dirigenti e sostenitori, per fare il punto e valutare gli elementi che emergeranno nelle prossime ore. Sono stati sempre convinti che se scelta dovrà essere, allora andrà ufficializzata prima possibile, per poi continuare a costruire la coalizione e il programma per la città. I moderati, che ormai si muovono piuttosto all’unisono, attendono senza fornire l’indicazione di un loro nome come potenziale candidato. Una scelta congiunta di tutte le anime del tavolo, tra i primi a costituirsi già lo scorso anno. Hanno dato “precedenza”, anche strategica, all’asse M5s-Pd-civici, basilare nello sviluppo iniziale dell’agorà. Sarà poi una questione di condivisione o meno. Non è scontato che il “prescelto” possa aggregare tutti i pezzi dell’agorà. Di Paola non ha un compito semplice e mediare tra molteplici forze non è agevole. Arrivare ad una “sintesi” che metta tutti d’accordo potrebbe essere l’esito di un percorso, probabilmente con qualche tappa in più rispetto a quelle ipotizzate.