Gela. L’accusa, oltre alle lesioni causate, è ancor più pesante. I pm della procura contestano il tentato omicidio ad un ventiseienne. Le indagini sono state chiuse. I fatti risalgono al giugno dello scorso anno. Due feriti si presentarono al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, con evidenti segni di colpi inferti con un’arma da taglio. Per uno si pose la necessità di un intervento chirurgico. Secondo gli investigatori, a colpire sarebbe stato Graziano Palmieri. Dagli accertamenti è emerso che i contrasti sarebbero maturati per un debito, probabilmente legato alla compravendita di uno scooter. Il giovane, che non negò i fatti, pare comunque che abbia riferito di essersi difeso. Secondo questa versione, sarebbero stati i due colpiti, inizialmente, ad averlo aggredito, forse dopo averlo raggiunto nei pressi della sua abitazione. In ogni caso, i tre si conoscevano. Rispetto alla posizione di Palmieri (difeso dall’avvocato Rosario Prudenti) non è stata eseguita alcuna misura ma gli inquirenti hanno proseguito le attività investigative, fino appunto alla conclusione delle indagini. Lo ritengono responsabile di quanto accaduto e ancora del danneggiamento di un’automobile, sempre in quelle stesse ore. I carabinieri avviarono le prime verifiche.
Giunti al pronto soccorso, i feriti diedero una versione non in linea con i fatti. Avrebbero detto di essere stati colpiti da cittadini stranieri. La procura deciderà se richiedere il rinvio a giudizio per il ventiseienne. L’attività investigativa è stata coordinata dal pm Fabrizio Furnari.