Gela. Un costo dell’acqua “sproporzionato” per il territorio della provincia di Caltanissetta. Le bollette d’oro trovano conferma adesso anche nell’assemblea dell’Ati idrica, presieduta dal sindaco di Niscemi Massimiliano Conti. In settimana, in città, si sono riuniti rappresentanti di associazioni e comitati di quartiere che hanno scelto di avviare una raccolta firme contro il caro acqua. I sindaci dell’assemblea del’Ati, a loro volta, hanno deliberato di porre la questione a livello istituzionale. Chiedono un incontro con il presidente della Regione. Lo hanno messo nero su bianco, con una relativa deliberazione. “Per eliminare le discriminazioni e sanare gli svantaggi subiti dai cittadini del nostro ambito territoriale si deve necessariamente fare ricorso ad interventi di tipo perequativo allo scopo di equilibrare e compensare gli scostamenti di tariffa imputabili al fatto che la fornitura di acqua necessaria al fabbisogno dell’Ati di Caltanissetta è, in proporzione, superiore rispetto agli altri ambiti e anche in considerazione delle precarie infrastrutture di rete ricevute in gestione”, si legge nel provvedimento dell’Assemblea territoriale idrica. Al presidente Schifani i sindaci dell’Ati chiederanno l’attuazione del “principio di perequazione” sul costo dell’acqua che Siciliacque cede a Caltaqua.
“Abbattere il costo della risorsa e conseguentemente quello della tariffa”, sottolineano i sindaci. L’avvocato Lucio Greco ha chiesto di poter avere a disposizione “una relazione, da parte dell’Ati Caltanissetta, contenente i costi di acquisto, le quantità, le fonti alternative di approvvigionamento”. Dati e numeri che saranno messi a disposizione e che sono già contenuti “nell’articolazione tariffaria approvata”. La prossima settimana, si terrà un incontro con le associazioni che hanno avviato la raccolta firme contro il caro acqua.