Gela. Solo ragioni connesse all’avanzamento dell’iter del progetto del secondo tratto del lungomare Federico II di Svevia. C’è questo dietro alla scelta di esautorare l’assessore ai lavori pubblici Romina Morselli, proprio dal dossier lungomare. Il sindaco Lucio Greco non indica altre motivazioni, neppure politiche. Da giorni, l’assessore chiedeva provvedimenti forti, passando dalla rimozione del rup o comunque dall’affiancamento con i professionisti che si occupano dei progetti Pnrr. Il sindaco invece ha preferito intervenire direttamente e sarà lui ad occuparsene. “La drammatica condizione in cui versa l’ente comunale, privo delle necessarie risorse professionali, alla quale si aggiunge una pesante situazione economico-finanziaria, impone scelte equilibrate e improntate a rendere più efficace l’azione amministrativa. Non mi pare quindi, questo, il momento più adatto per alimentare certe tensioni che, se non superate, potrebbero bloccare importanti progetti per la città – dice il primo cittadino – sono queste e solo queste le ragioni che mi hanno spinto a sollevare l’assessore Morselli dal procedimento relativo al progetto di riqualificazione del lungomare. La lettera inviata all’assessore non aveva pertanto alcuna finalità punitiva. Al contrario mirava a superare le incomprensioni sorte con il rup e con il dirigente, evitando così di ritardare la chiusura del procedimento. È una decisione, quella presa, che rivendico con fermezza, non tanto perché rientra nelle mie prerogative ma soprattutto perché è mio dovere, da capo dell’amministrazione, garantire innanzitutto gli interessi di tutta la collettività”. L’intervento dell’avvocato, dopo le tante richieste di uno degli assessori più vicini alla sua linea, potrebbe però incidere non poco sul rapporto politico e istituzionale, da tempo strutturato con Morselli. Per ora, il sindaco sembra interessato solo a concludere prima possibile gli ultimi passaggi burocratici per arrivare alla gara e assicurare i cantieri del secondo tratto del lungomare.
“Qualsiasi altra spiegazione, riguardo alla mia scelta, non va nella giusta direzione – aggiunge – dare credibilità a certe fantasiose interpretazioni, significherebbe banalizzare e attribuire poca importanza ad un progetto, come la riqualificazione del lungomare, che può cambiare il volto della città, con ricadute positive sul piano turistico, commerciale e occupazionale. Questa è l’unica cosa che conta. Tutto il resto non ha alcuna importanza”. Il sindaco, in un periodo di valutazioni importanti in vista delle prossime amministrative, si trova ad affrontare una grana politica non da poco e dovrà far fronte inoltre ai fermenti interni alla burocrazia municipale, come abbiamo già riferito.
La più saggia decisione sarebbe stata il ritiro della delega assessoriale.
Chissà perché il sindaco non l’ha fatto?