Gela. E’ un soggetto pericoloso e come tale non ha freni inibitori e va trattato farmacologicamente. E’ questa la sintesi cui è giunto il dottor Sergio Morganti, medico psichiatra chiamato a relazione nei confronti di Salvatore Argintieri,
arrestato nell’aprile dello scorso anno dopo aver ferito con un taglierino due lavoratori del Centro per l’Impiego. Aveva ottenuto i domiciliari, ma nel novembre scorso fece riesplodere la sua vena violenta. I carabinieri, dopo essere stati chiamati dalla coppia, che ha cinque figli in tenerà età, e avere constatato i danni provocati dal pregiudicato lo arrestarono. Ieri il perito ha spiegato che la sua capacità di intendere e volere è fortemente scemata. “Non riesce a controllarsi anche se si rende conto di ciò che sta facendo”, ha detto lo psichiatra. Di conseguenza è ritenuto un soggetto pericoloso, che non può rimanere in libertà.
Argintieri aveva ferito con un cutter due impiegati del Centro per l’Impiego in un raptus di violenza. Pochi mesi dopo nuovo episodio al Villaggio Aldisio.