Gela. Fabio Greco non è imputabile perché affetto da disturbi schizoidei. Lo ha deciso il gup del tribunale, Veronica Vaccaro, che ha però disposto una misura di sicurezza di 15 anni in un ospedale psichiatrico.
La sentenza del magistrato da un lato soddisfa la difesa, che puntava sulle condizioni psicologiche del matricida, che nel luglio di un anno fa uccise la madre adottiva, Iolanda Di Natale. Secondo il gup Veronica Vaccaro Fabio Greco, assistito dall’avvocato Giacomo Ventura, è malato, un soggetto pericoloso per sé e per gli altri. Ecco perché, malgrado sia stato assolto perché non imputabile, Greco non può essere lasciato libero.
La difesa ha sempre sostenuto la tesi secondo cui il matricida può essere considerato mentalmente instabile e di conseguenza incapace di intendere e di volere. Iolanda Di Natale venne uccisa dal figlio trentottenne nel suo appartamento di via Cocchiara, nel cuore del centro storico. Greco rispondeva di omicidio, tentato omicidio, aggressione e lesioni. Parte civile nel processo anche Giuseppe Emmanuello, il brigadiere dei carabinieri con il suo intervento ha salvato la vita a un vigile del fuoco, venne ferito ad un occhio. La difesa ha puntato sulle relazioni dello psichiatra Franco Lauria, e della psicologa Emanuela Oliva. Entrambi hanno scritto che l’imputato è affetto da melanconia maniacale. I familiari di Iolanda Di Natale si sono costituiti parte civile con l’avvocato Flavio Sinatra. Il Gup ha incaricato come perito Salvatore Bruno. Greco, che aveva un solo precedente per aggressione risalente al 2003, massacrò di botte la madre. Alla base contrasti antichi, forse dettati da motivi economici.
Quando arrivarono i carabinieri ed i vigili del fuoco Greco tentò di accoltellare un pompiere, salvato dal tempestivo intervento di un brigadiere dei carabinieri, ferito al collo ed al braccio. L’imputato non solo uccise la madre e ferito il brigadiere dei carabinieri, ma infierì sul cadavere della donna, arrivando al punto di conficcare degli aghi nella zona orbitale. Iolanda Di Natale aveva il volto massacrato dai colpi inferti continuamente dal figlio, che usò una statua di una madonnina ed un quadro.