Lui violò la misura e fu arrestato, minacciò la moglie: in aula lei ritira la querela

 
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Gela. La consorte, sentita in aula a porte chiuse, ha deciso di ritirare la querela che aveva sporto, a fine dello scorso anno, e che aveva portato al primo arresto in flagranza differita in Sicilia, eseguito su disposizione dei pm della procura. Si tratta di una delle novità principali in materia di contrasto alla violenza di genere. Davanti al giudice Serena Berenato, questa mattina, si è presentato il marito, attualmente detenuto per maltrattamenti. Lei, chiamata a deporre, ha spiegato di aver presentato querela al culmine dell’ennesimo episodio di forte tensione. L’imputato, piuttosto che raggiungere il Sert locale, si recò nei pressi dell’abitazione di famiglia della donna, iniziando ad inveire contro di lei e verso la madre. Violò la misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie e venne disposto l’arresto. La consorte pare abbia comunque precisato di aver scelto la querela per impedire altri episodi dello stesso tipo. Ha ammesso che le condotte del marito sono spesso effetto di dipendenze. Il ritiro ha indotto il giudice a prendere atto dell’improcedibilità.

La difesa, rappresentata dal legale Salvo Macrì, ha comunque insistito per un’assoluzione nel merito. Il difensore ha sostenuto che non si sarebbe trattato di stalking. Anche il pm Gesualda Perspicace ha preso atto della decisione della donna. Lui comunque rimane detenuto per le ipotesi di maltrattamenti. Era inizialmente ai domiciliari ma li violò, ancora una volta per recarsi negli stessi luoghi della consorte, nonostante il divieto.

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