Gela. Un primo incontro, informale, dopo il lungo gelo successivo all’assemblea del partito.
Le distanze tra consiglieri e segreteria. A mediare tra i “ribelli” del Pd, ovvero i consiglieri comunali Vincenzo Cirignotta, Romina Morselli e Salvatore Gallo, e la segreteria di Peppe Di Cristina, saranno il vice capogruppo Carmelo Orlando e il deputato regionale Giuseppe Arancio. L’incontro dovrebbe tenersi sabato. A rappresentare i consiglieri che hanno contestato la “gestione familiare” del partito sarà il capogruppo Vincenzo Cirignotta. Almeno per il momento, non dovrebbe esserci il segretario Peppe Di Cristina. Da settimane, il rapporto tra consiglieri e segretaria è praticamente nullo. L’incontro di sabato dovrebbe servire a muovere i primi passi. “Noi manteniamo le posizioni espresse nel documento successivo all’assemblea – dice il consigliere Salvatore Gallo – di certo, non abbiamo alcuna intenzione di lasciare il partito”. Proprio i tre consiglieri sono tra i fautori dell’unità del centrosinistra, insieme ai rappresentanti di Adesso Gela, del Megafono e del Polo Civico. Una linea, quella del riavvicinamento agli alleati nell’assise civica che, negli ultimi mesi, è stata portata avanti senza tenere troppo in considerazione i possibili aut aut della segreteria cittadina. Così, in attesa che il segretario Di Cristina formalizzi la convocazione della direzione, l’incontro di sabato potrebbe servire a fornire spunti di valutazione.
“Niente elementi di divisione”. “Abbiamo espresso diverse perplessità sull’attuale modello di gestione del partito in città – dice il capogruppo Vincenzo Cirignotta – noi siamo convinti della necessità di portare avanti il progetto del centrosinistra unito, facendo a meno di qualsiasi elemento di divisione. Questo vale per il partito ma, allo stesso tempo, è un criterio che deve prevalere anche su altri fronti, dalle commissioni consiliari al consiglio”. Dopo il “non gradiamo” giunto dai tre consiglieri, parte la fase della mediazione, in attesa che il confronto si estenda all’intero Pd che, a questo punto, dovrà effettivamente dimostrare di non appartenere solo a pochi.