Roghi di auto e di un chiosco, spari contro l’abitazione di un imprenditore: c’è la prescrizione

 
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Gela. Le difese, nelle loro conclusioni, hanno insistito per pronunce di assoluzione nel merito, ritenendo assenti eventuali riscontri alle dichiarazioni che vennero rese dal collaboratore di giustizia Giovanni Canotto. Il giudice Miriam D’Amore ha però accolto l’indicazione formulata dal pm Pamela Cellura, che ha confermato la prescrizione per tutti i capi di accusa mossi. Il non doversi procedere, così, ha chiuso il giudizio per Carmelo Martines, Gaetano Marino, Gianluca Pellegrino, Rosario Di Natale, Carmelo Damaschelli, Salvatore Palumbo e Alex Pisano. Erano tutti accusati di essere dietro ad azioni di fuoco, con danneggiamenti di auto e di un chiosco sul lungomare. Inoltre, tra gli episodi ricostruiti, facendo leva sulle ammissioni di Canotto (che ha patteggiato), c’era l’intimidazione ad un imprenditore metalmeccanico.

Ormai dieci anni fa, la sua abitazione di Borgo Manfria fu raggiunta da colpi di arma da fuoco, esplosi con una pistola calibro 7,65. I legali di tutti gli imputati hanno voluto sottolineare la mancanza di collegamenti diretti tra gli accusati e le vicende descritte da Canotto agli investigatori. La prescrizione ha comunque chiuso il procedimento su fatti che risalgono a diversi anni fa. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Carmelo Tuccio, Flavio Sinatra, Francesco Enia, Orazio Rinelli, Giuseppe Fiorenza, Francesco Minardi e Dalila Di Dio.

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