Gela. E’ buio completo sui dati, più recenti, riguardanti le emissioni in atmosfera e la qualità dell’aria per le zone a rischio ambientale, con in testa quella locale. “Mancano i dati aggiornati”. Il caso viene sollevato dai deputati regionali del Movimento cinque stelle che hanno appena reso pubblici i risultati di uno studio, realizzato proprio sul tema. “Sul sito del Ministero dell’Ambiente, nella sezione destinata alla pubblicazione dei documenti che attestano l’attuazione dell’Aia, manca molta documentazione, come i verbali e le relazioni dei controlli effettuati dai gruppi ispettivi formati da Ispra e dalle rispettive agenzie regionali Arpa o le relazioni annuali dei gestori con gli allegati relativi alla marcia impianti – dicono i deputati grillini – i casi più eclatanti riguardano gli impianti delle raffinerie di Augusta, Gela e Priolo Gargallo. La documentazione è completamente assente, salvo quella relativa agli anni 2015 e antecedenti; per l’anno 2016 non si dispone di documenti che possano dare una chiara lettura delle emissioni dichiarate dai gestori degli impianti e in merito a quello che i gruppi ispettivi hanno riscontrato”.
“Più risorse nelle aree a rischio industriale”. Per i grillini ci sarebbero, quindi, troppe ombre. “Cosa hanno da nascondere – dice Giancarlo Cancelleri – Regione Siciliana e Ministero dell’Ambiente? Il nostro studio cerca di accendere i riflettori sulla presenza di inquinanti considerati cancerogeni, come le diossine, il mercurio, il piombo, l’arsenico, considerati, per la loro elevata pericolosità, indicatori della potenziale compromissione ambientale”. I deputati pentastellati, anche con un’interrogazione, chiedono ufficialmente il potenziamento degli organici e delle risorse finanziarie destinate all’Arpa, soprattutto nelle aree a rischio industriale, oltre all’avvio di un osservatorio permanente su neoplasie e malattie croniche.