Gela. Non sembrano voler bruciare le tappe e anche la “verifica” interna avviata dal sindaco Lucio Greco, interessato a carpire le volontà politiche dei suoi alleati, probabilmente non la considerano ancora decisiva. In settimana, gli autonomisti dell’Mpa hanno fatto il punto, nel corso di una riunione del gruppo locale. Posizioni definite non ce ne sono. Non disdegnano affatto l’opzione di un centrodestra unito che nel caso di vittoria alle amministrative possa avere sponde immediate a Roma e a Palermo. Seppur ancora nella giunta del sindaco (condizione che non aggrada troppo a diversi potenziali alleati d’area), i referenti degli autonomisti prendono parte al tavolo provinciale del centrodestra. Fino ad oggi, non sembrano convinti dal metodo che sta prevalendo. Una coalizione esclusivamente a trazione Fratelli d’Italia-Forza Italia, probabilmente, andrebbe a relegarli tra le quinte del palcoscenico elettorale ma in città i lombardiani hanno la convinzione di contare e non poco. Un appoggio, senza se e senza ma, al sindaco Greco pare da escludere e ci sono pezzi dell’Mpa cittadino che si sono già espressi per un no secco alla riproposizione del progetto dell’avvocato. Altri dirigenti, invece, vorrebbero vagliare lo sviluppo delle prossime settimane, prima di sbilanciarsi. Al tavolo provinciale del centrodestra, gli autonomisti non hanno forzato la mano. Hanno fatto intendere che senza un accordo complessivo sarà quasi impossibile pensare allo schema romano e palermitano, traslato nella strategia per il municipio. L’Mpa conta due assessori nella giunta del sindaco Greco e in consiglio è forte di tre esponenti. Se il blocco di centrodestra non decolla, così non è per l’interesse che tanti mostrano rispetto ai passi che saranno mossi dal gruppo locale dell’Mpa. Approcci e contatti non mancano. Lo scenario potrebbe generare una sorta di polo politico fuori dai due blocchi e non è fantapolitica. Il progetto Mpa e le liste dell’ex parlamentare Ars Pino Federico, ormai in piena rottura con la dirigenza Dc, sarebbero la porta per altre forze, interessate ad un progetto che abbia la città come nodo di raccordo essenziale. Contatti ufficiali tra Federico e i dirigenti locali dell’Mpa non ce ne sono stati, almeno fino ad ora.
Nulla esclude che qualcosa possa cambiare. Federico da qualche tempo è impegnato in confronti fuori dagli schieramenti, per tastare le intenzioni di potenziali alleati: un profilo di coalizione che potrebbe attrarre forze moderate e civiche. I lombardiani e lo stesso Federico non si sentono avulsi dalla disamina in essere tra le forze del centrodestra provinciale. Se la coalizione si arenasse, pare possa spuntare un piano alternativo, non a perdere ma anzi per lanciare un progetto amministrativo strettamente connaturato al territorio e con liste di notevole spessore elettorale.