Gela. Sono stati chiamati a testimoniare in aula dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. Il racconto dei collaboratori di giustizia. I pm stanno cercando di tracciare i contorni del presunto gruppo Rinzivillo, scoperto con l’inchiesta antimafia “Malleus”. Così, davanti al collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Marica Marino e Silvia Passanisi, si sono succedute le deposizioni di Crocifisso Smorta, Emanuele Terlati, Francesco Vella e Nunzio Cascino. Tutti ex vertici di cosa nostra locale e, oggi, collaboratori di giustizia. “Come copertura, utilizzavo un furgoncino per la vendita di frutta e verdura – ha detto Cascino – nella zona di piazza Enrico Mattei, vedevo come spacciavano. C’erano Alessandro e Davide Pardo, Antonio Radicia, Giuseppe Schembri, Salvatore Di Nicola e Massimo Gerbino. Il loro punto di riferimento era una parrucchieria della zona, piazzavano soprattutto cocaina”. Gli ex reggenti di cosa nostra in città, Crocifisso Smorta e Francesco Vella, invece, hanno confermato il presunto ruolo svolto da Gaetano Smecca. Sarebbe stato lui, infatti, il referente del gruppo Rinzivillo, anche per quanto riguarda lo spaccio di droga. “Alessandro Barberi – ha detto Smorta – in carcere mi disse che Smecca era un uomo di fiducia, del quale ci si poteva fidare anche per entrare nel giro dello spaccio di droga”. A processo, ci sono Massimo e Giacomo Gerbino, Salvatore Di Nicola, Vincenzo Florio, Valerio Longo, Giuseppe Lumia, Salvatore e Roberto Cosentino, Baldassarre Nicosia, Domenico Trespoli, Giuseppe Mangiameli, Davide Pardo, Giuseppe Schembri e Gaetano Smecca. Sono difesi dagli avvocati Carmelo Tuccio, Flavio Sinatra, Salvo Macrì, Raffaella Nastasi, Giovanni Lomonaco, Giuseppe Ferrara, Cristina Alfieri, Mariella Giordano e Maria Teresa Cultrera.