Gela. Inizialmente, sembrava che potesse svilupparsi un’interlocuzione piuttosto proficua con l’assessore regionale Francesco Scarpinato, titolare della delega ai beni culturali. A Palazzo di Città, con il tempo, la linea si è sostanzialmente interrotta. Il sindaco Lucio Greco e l’assessore Salvatore Incardona, che ha la delega in materia, non hanno ricevuto riscontri concreti dall’esponente del governo Schifani. La visita estiva in città, condotta solo con il gruppo locale di Fratelli d’Italia (partito di Scarpinato), non ha agevolato i rapporti. L’amministrazione attende risposte sull’avvio del museo del mare e sulla conclusione dei lavori del museo regionale. Ci sono poi le aree archeologiche che vanno rilanciate. “Da oltre un anno e mezzo, la città è senza il suo museo archeologico e senza il museo del mare, che era stato promesso in tempi celeri dall’assessore di Fratelli d’Italia Scarpinato, e che ad oggi non si sa perché tutto sia bloccato. Lo stesso assessore, nella visita politica fatta in città, insieme al gruppo gelese del suo partito – dice Incardona – aveva promesso un’attenzione particolare per i reperti archeologici della città. Non si sa nulla della necropoli di via Di Bartolo, per la quale il gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale ha espresso diretta attenzione, anche attraverso l’assessore Scarpinato. La città e i cittadini dovrebbero godere dei loro reperti e essere in grado di valorizzare le bellezze artistiche del territorio”.
Il sindaco ha scritto proprio a Scarpinato, chiedendo un sopralluogo diretto in città. Incardona era già stato molto critico verso l’esponente del governo regionale. “Ad oggi, invece, all’assessorato regionale dei beni culturali sembra tutto bloccato. Da assessore al ramo supporto l’iniziativa del sindaco che ha scritto a Scarpinato per conoscere il motivo dei ritardi. I cittadini non chiedono la luna ma solo di poter godere delle proprie potenzialità”, conclude Incardona.