Gela. Il livello di conflittualità interna, tra le fila dem, sfiora adesso una sponda decisamente poco politica. Le critiche aspre dell’ex segretario Guido Siragusa, in una fase delicata a livello di scelte per l’alleanza verso le amministrative, hanno generato una reazione della struttura commissariale che sta creando dissidi ulteriori. “Non c’è nulla di politico nel definirmi patologico – spiega Siragusa che così è stato apostrofato dai dirigenti del suo partito – è di una bassezza unica. Nella mia disamina, critica, ho sempre toccato il livello politico mai quello personale. È gravissimo ciò che è stato dichiarato dalla struttura commissariale e me ne rammarico. Vorrei capire se il commissario Arancio parla come specialista di psichiatria, in servizio da dirigente in una struttura pubblica, oppure forse non ha compreso ciò che è stato dichiarato sulla mia persona, magari non sa nulla di tutto questo e a pronunciarsi è stato qualche dirigente privo del necessario livello di istruzione. Non ho mai offeso nessuno a differenza di ciò che hanno fatto loro. Dubito che Arancio ne sia a conoscenza, al contrario sarebbe invece ancora più grave. Io continuo a fare politica”. L’esponente dem, da tempo in rotta con la dirigenza, non si ritiene affatto mosso da rancore, come invece sostengono dalla struttura commissariale. “Rancore? Il partito locale per anni è stato dilaniato da scontri e dissidi interni, penso che anche Arancio lo sappia – sottolinea – ben prima che entrassi a farne parte. Non dipende certo da me. Invece, vengo attaccato sul piano personale perché ho cercato di rinnovare il partito e di superare i vecchi schemi di sempre. Volevo cacciare i mercanti dal tempio. Ora, sono diventato il loro bersaglio”. Siragusa non rinuncia comunque al Pd né alle sue posizioni contro. “Invito i dirigenti a ritrovare la serenità perduta – aggiunge – mi hanno definito pazzo e patologico. Da alcuni di loro non me lo sarei aspettato. Ritornino alla politica. Le posizioni di dissenso sono una ricchezza in un partito e non certo un elemento di disturbo. Mi aspetto pubbliche scuse”.
L’ex consigliere comunale torna sulle affermazione partite dalla struttura commissariale. “Non era mai successo che si arrivasse alle offese personali”, ribadisce. “Se sono una persona con problemi psichici, chiederò un aiuto – continua ironicamente – facciano gli interessi del Pd e non quelli dei soliti. Il partito sta arretrando in città. Dovrebbe essere invece uno dei più importanti. I dirigenti dovrebbero concentrarsi sulle prossime amministrative. Eliminino le ambiguità sulla candidatura a sindaco. Siano leali pure quelli che hanno promesso la candidatura a sindaco a Donegani”. Tra Siragusa e la dirigenza del Partito democratico cittadino non c’è alcuna sintonia e i dem dovranno scegliere la strada da seguire nell’ottica di una prova forse decisiva, quella delle prossime amministrative.