Gela. E’ tutto da rifare sul fronte del blocco dei distacchi idrici deciso negli scorsi mesi dal primo cittadino Angelo Fasulo. I giudici del tribunale amministrativo di Palermo, infatti, hanno accolto la richiesta formulata dai legali dei manager della società italo-spagnola Caltaqua: in sostanza, vengono eliminati gli effetti delle due ordinanze firmate dal sindaco.
Sia lo scorso marzo che a luglio, il primo cittadino aveva apposto la sua firma su due provvedimenti che imponevano lo stop ai distacchi delle utenze idriche intestate a famiglie che avevano già pagato il cinquanta percento di quanto dovuto per i periodi di non potabilità dell’acqua: inoltre, obbligava i tecnici della società a riattivare le utenze già bloccate.
Stando all’ordinanza emessa dai magistrati amministrativi, sia gli effetti del provvedimento di marzo che quelli dell’atto di luglio vengono sospesi. Quindi, i distacchi idrici potranno proseguire fino a nuovo ordine. Il sindaco Angelo Fasulo con il provvedimento firmato a marzo imponeva lo stop a tempo indeterminato mentre con quello di luglio ordinava ai tecnici di Caltaqua di non intervenire sulle utenze finite nel mirino dei controlli almeno fino al prossimo 31 dicembre.
Il verdetto pronunciato dai giudici del tribunale amministrativo rimescola completamente le carte in tavola e dà ragione alle tesi proposte dai legali del gruppo che si occupa di gestire il sistema idrico integrato in città. I dubbi principali mossi dai giudici amministrativi riguardano, appunto, la possibilità per il sindaco d’intervenire attraverso ordinanze.
“Ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare – si legge nel provvedimento del tar – il ricorso per motivi aggiunti è sorretto da profili di fondatezza, avuto riguardo, in particolare, all’esercizio disfunzionale del potere di ordinanza extra ordinem da parte del sindaco”.
Il primo cittadino, quindi, in base al verdetto giunto dal tribunale amministrativo, non avrebbe potuto ordinare il blocco dei distacchi idrici attraverso un’ordinanza. I giudici, inoltre, hanno riconosciuto l’esistenza di un “pregiudizio grave ed irreparabile” per gli equilibri economici del gruppo Caltaqua.