Gela. Questa mattina, la prima pioggia dell’anno ha solo temporaneamente interrotto la striscia di siccità che si protrae da mesi sul territorio locale, generando effetti pesanti sulle aree rurali. Le produzioni agricole sono al collasso. “Quest’anno, il nostro cavallo di battaglia, la produzione di carciofi – spiega l’imprenditore del settore Liborio Scudera – sarà fallimentare. La produzione non c’è oppure è di scarsa qualità. Le piante purtroppo sono stressate dall’irrigazione dei pozzi, con acqua salata. Il cambiamento climatico sta generando l’assenza quasi assoluta di pioggia e il territorio rimane sprovvisto di copertura dalle dighe. Anche quando piove, non ci sono riscontri per i campi. L’acqua non arriva quasi mai. Gli invasi non sono efficienti. Anche il frumento non darà una buona produzione”. Per mesi, i campi non sono stati toccati dall’acqua piovana e la crisi riguarda l’intera Piana.
“Purtroppo, i progetti per gli interventi nelle dighe sono rimasti solo chiacchiere, non si sa che fine abbiano fatto – aggiunge Scudera – il cambiamento climatico e la siccità sempre più evidente, si possono affrontare se ci fosse una rete, tra dighe e condotte, efficiente. Invece, tutto questo manca e gli operatori del settore continuano a non trovare risposte. Una delle poche soluzioni praticabili è quella delle acque reflue depurate. Ci sono state riunioni, anche in Regione. Se si riuscisse a far confluire queste acque nella vasca di Settefarine, si darebbe respiro all’intero comparto agricolo locale. In caso contrario, la crisi sarà ancora più dura da affrontare”. Soluzioni complessive all’arretramento infrastrutturale delle aree rurali locali, ad oggi, sembrano veramente difficili da attuare. Il sistema delle dighe necessiterebbe di interventi consistenti.