Gela. Non c’è ancora un accordo tra gli operai che hanno impugnato i licenziamenti dello scorso anno e i vertici della società Smim. I licenziamenti impugnati. I lavoratori, attraverso i rispettivi legali, si sono rivolti ai giudici civili del tribunale, chiedendo il reintegro. La società metalmeccanica, da decenni presente in città e nell’indotto Eni, avrebbe violato la normativa in materia di licenziamenti collettivi. Per questa ragione, i lavoratori si sono rivolti ai giudici. I licenziamenti vennero decisi nei confronti di oltre cento dipendenti, giustificati dal gruppo metalmeccanico con una drastica crisi di commesse. Nelle scorse settimane, i legali dell’azienda hanno avviato la trattativa, nel tentativo di chiudere il giudizio. L’ipotesi di accordo, che comunque non assicurerebbe l’immediato rientro al lavoro degli operai, non sembra destinata ad essere accolta dai legali degli stessi lavoratori. Nuove valutazione dovrebbero essere effettuate entro fine marzo. Gli ex dipendenti Smim stanno agendo in giudizio per il tramite degli avvocati Francesco Castellana, Emanuele Maganuco e Michele Castellano.