Gela. Non ci fu nessuna fornitura irregolare alle mense scolastiche della città. Sono cadute, infatti, le accuse mosse all’imprenditore Gaetano Tallarita.
I controlli sul pesce distribuito nelle mense scolastiche. Le indagini condotte dai magistrati della procura si concentrarono sulla fornitura di pesce da inserire nei menu scolastici. In base alle accuse, quelle forniture sarebbero state difformi rispetto a quanto previsto nel capitolato d’appalto. In realtà, già il perito che si occupò di verificare la qualità del pesce fornito dall’azienda dell’imputato escluse che fosse qualitativamente inferiore rispetto a quanto stabilito. Il pubblico ministero Pamela Cellura ha comunque chiesto la condanna ad un anno di reclusione, sottolineando la violazione del contratto concluso tra Comune e azienda. La difesa, rappresentata dall’avvocato Gaetano Carluzzo, è riuscita però a dimostrare come le forniture di pesce fossero state assolutamente regolari, addirittura con il merluzzo di qualità probabilmente superiore a quello previsto nel capitolato. Per il difensore, inoltre, il contratto stipulato dall’imprenditore sarebbe stato rispettato fino alla fine, senza creare alcun problema né agli alunni né all’ente comunale che aveva definito il servizio mensa.