Gela. L’anno che si è chiuso a Palazzo di Città è stato inevitabilmente segnato dalla crisi finanziaria e dalla dichiarazione di dissesto. Sono versanti di una realtà amministrativa che non si cancellerà di certo nel solo 2024. Sarà necessaria una programmazione per risanare i conti del municipio, ancorati ad un disavanzo da circa 118 milioni di euro. “La dichiarazione di dissesto – dice l’assessore al bilancio Mariangela Faraci – è stata la conseguenza naturale, prevista dalla normativa, visto che il piano di riequilibrio non sarebbe stato gestibile e avrebbe richiesto un periodo almeno ventennale. Un risanamento che passa dal dissesto, invece, si potrà ottenere in un arco temporale ricompreso fra i tre e i cinque anni. Abbiamo lavorato senza risparmiarci e devo ringraziare tutto il personale dei settori tributi e bilancio. Siamo andati avanti senza un dirigente di ruolo, un vuoto che va necessariamente colmato. E’ stata importante l’attività svolta dal segretario generale Carolina Ferro che si è assunta la responsabilità di più settori”. Il vicesindaco Faraci, dal momento del suo insediamento, lo scorso anno, si è trovata nel pieno dell’emergenza dei conti del municipio. “E’ emerso un disavanzo enorme che chiaramente è prodotto di periodi amministrativi precedenti – aggiunge – con il nuovo anno, attendiamo l’insediamento della commissione straordinaria di liquidazione che si occuperà di gestire tutte le pendenze fino al 2021. Potrà pervenire alle transazioni con i creditori che dovessero accettare le condizioni previste. Purtroppo, il dissesto impone obblighi precisi. Potremo mantenere solo i servizi essenziali e le aliquote di imposte come Imu e Irpef dovranno raggiungere la soglia più alta, come disposto in questi casi. L’amministrazione, in condizioni normali, non avrebbe avuto alcuna volontà di aumentare le aliquote. Sono atti invece che il dissesto detta e vanno affrontati in consiglio, altrimenti la conseguenza sarà il blocco di tutti i trasferimenti statali”. L’assessore, scelto come tecnico dal sindaco Lucio Greco, individua alcuni passaggi burocratici e amministrativi essenziali.
“Anzitutto, per cercare di riequilibrare la situazione finanziaria dell’ente – sottolinea – sarà necessario cercare di recuperare l’evasione. C’è bisogno di una riscossione efficace. I cittadini devono pretendere servizi ma devono anche essere consapevoli che i tributi vanno pagati. Stiamo predisponendo un regolamento e non escludiamo di rivolgerci ad una società esterna per la riscossione. Per l’ente comunale è essenziale avere questo gettito. Gestire la fase di dissesto non sarà per nulla semplice. Dobbiamo comunque completare il rendiconto 2022. In assenza di bilancio, il 2023 dovrà essere ribaltato sul 2024. Soprattutto, speriamo di poter avere un dirigente e rafforzare il personale che in tutto questo lungo periodo si è speso senza indugi, nonostante le difficoltà dovute ad un organico veramente ridotto ai minimi. I momenti di difficoltà non sono mancati. La commissione speciale di liquidazione dovrebbe insediarsi entro i primi mesi di quest’anno”. L’assessore, infine, ricorda quanto fatto su un capitolo sempre molto delicato, quello delle variazioni di bilancio. “Si è lavorato tantissimo per predisporle e hanno consentito – conclude – di salvare importanti progetti per la città. C’è stata la massima sinergia con altri settori dell’ente”.
Il male di questo paese e’ l’evasione in quanto paghiamo solo i fessi. Cosa ci vuole a dare l’incarico a una società privata di recupero e dare loro il 10 /100 per ogni somma recuperata. Nessuno dei politici si prende questa responsabilità per non perdere voti come fa la politica del sindaco.