Blitz “Smart working”, indagati al riesame: ricorsi trattati dai giudici

 
0

Gela. Si sono rivolti ai giudici del riesame di Caltanissetta, nel tentativo di avere una rivisitazione delle loro posizioni. Gli indagati coinvolti nel blitz antidroga “Smart working” hanno avanzato i rispettivi ricorsi, attraverso i difensori. Questa mattina, si sono tenute le udienze. Per i pm della procura e i poliziotti, anche durante la fase del lockdown il gruppo sarebbe riuscito a piazzare droga a tanti clienti, spesso assidui frequentatori delle due “basi” dello spaccio. Le accuse più consistenti vengono mosse a Francesco Scicolone (rappresentato dall’avvocato Rosario Prudenti) e a Giacomo Tumminelli (con il legale Davide Limoncello). Sono attualmente detenuti. Nella zona del “Bastione” lo spaccio pare fosse gestito proprio da Scicolone. Tra le strade dell’area di via Perugia, invece, il riferimento sarebbe stata l’abitazione di Tumminelli. Il riesame, in giornata, pur confermando la detenzione in carcere, ha annullato per un capo d’accusa rispetto al ventenne Giovanni Bonelli, già arrestato in precedenza sempre per droga. La difesa, con il legale Rosario Prudenti, ha sottolineato che per la disponibilità di oltre centocinquanta grammi di cocaina, Bonelli ha già espiato la pena. Venne arrestato durante altri controlli. Prima del blitz, era stato fermato anche dai carabinieri, che a loro volta hanno sequestrato sostanze stupefacenti. Negli scorsi giorni, il gip ha invece disposto i domiciliari per i fratelli Antonino Raitano e Ruben Raitano (entrambi con il legale Davide Limoncello), inizialmente sottoposti alla custodia cautelare in carcere. Ha lasciato la detenzione Antonio Seca Curvà (con il legale Nicoletta Cauchi). E’ sottoposto all’obbligo di dimora e ha spiegato di essere un consumatore ma di non aver spacciato.

Davanti al gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere sia Giovanni Simone Alario sia Francesco Casco (rappresentanti dai legali Francesco Enia e Lia Comandatore). Nell’inchiesta, raggiunti da custodia cautelare in carcere, sono coinvolti inoltre Salvatore Azzarelli, che si è difeso respingendo gli addebiti, e Marco Ferrigno (rappresentato dall’avvocato Cristina Alfieri), che nell’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stessa scelta fatta da Anna Maganuco, che comunque si è detta estranea al contesto dello spaccio di droga (è ai domiciliari). I poliziotti hanno monitorato per diverso tempo i punti cruciali, con intercettazioni e riprese video.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here