Gela. La crisi finanziaria del municipio, sfociata nella dichiarazione di dissesto di metà novembre, ha messo uno stop temporaneo anche alle pretese di Tekra, l’azienda campana che ad inizio ottobre ha definitivamente lasciato il servizio rifiuti dopo quasi dieci anni. Il tribunale di Gela, infatti, aveva emesso un decreto ingiuntivo su iniziativa della società, per un credito vantato nei confronti del Comune non inferiore ai 537 mila euro. Palazzo di Città, però, già in estate era nel pieno del tentativo di concludere un piano di riequilibrio finanziario e così gli uffici dell’ente hanno dato comunicazione al Tar. I magistrati amministrativi hanno sospeso la procedura “sino alla data di approvazione o di diniego di approvazione del piano di riequilibrio proposto dall’amministrazione “, si legge nell’ordinanza rilasciata dal Tar. Il piano di riequilibrio, in ogni caso, non è stato attuato. Sono venute a mancare le condizioni e l’ente comunale è andato alla dichiarazione di dissesto.
Per ora, la procedura in favore di Tekra rimane congelata. “Una volta che la Corte dei Conti abbia approvato il piano di riequilibrio o ne abbia negata l’approvazione, evento normativamente qualificato come termine finale della sospensione, il Comune di Gela dovrà senza indugio, e comunque nel termine di trenta giorni dalla ricezione dei relativi atti, inviare a questa sezione formale comunicazione di tale circostanza, dando anche conto dell’eventuale inserimento del credito azionato nel piano di riequilibrio eventualmente approvato, al fine della ripresa della procedura di esecuzione per cui è causa”, scrivono i giudici amministrativi.