Tensione giornalisti-società, il club medita cambio logo e nome del Gela

 
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Gela. Doveva essere la classica conferenza di fine anno tra la società da una parte, giornalisti e tifosi dall’altra. Si è invece trasformata in uno scontro verbale tra le parti, con opinioni e valutazioni contrastanti che hanno travalicato a volte la questione calcio.

Altro che aria natalizia. La tensione nella sala stampa del Gela si toccava con mano e la diretta social ha amplificato questa contrapposizione.

E la solita storia cui siamo abituati da decenni. Quando le cose vanno male la colpa è degli altri. Lo scorso anno dei tifosi, dei giornalisti quest’anno che “istigherebbero i tifosi”, che non “comprendono gli sforzi della dirigenza che ci mette i soldi”, che “non ha la cultura di comprendere la programmazione della società”.

E chi, come noi, fa rilevare le incongruenze viene sistematicamente accusato. Di certo non sono stati i giornalisti ad annunciare 3-4 acquisti di spessore ma il direttore sportivo Alessandro Bonaffini (assente stamattina) ed uno dei due presidenti, Marco Scerra, che al Quotidiano aveva assicurato rinforzi ed una squadra competitiva anche nel girone di ritorno. Abbiamo fatto rilevare che è stata cambiata idea ma per la società la squadra va bene così come, numericamente e qualitativamente…

A fronte di 7 addii, Abate, D’Amico, Amaya, Basso, Grasso, Riggio e Di Bartolo ci sono stati i tre innesti di Signate, Treppiedi e Galesi. Dei tre l’unico titolare sarà Treppiedi. Il Gela non ha un attaccante di ruolo titolare e dovrà inventarsi nel girone di ritorno D’Agosto, Alves o lo stesso Signate.

Lo sanno anche le pietre che i due ex Leonzio Strano e Famà erano stati bloccati dal Ds Bonaffini, salvo poi dirottare il navigatore verso Modica. Costavano troppo? Ma non si potevano usare i soldi risparmiati per D’Amico e Abate per prenderli? Se è lecito chiederlo…

Sorvoliamo su alcune accuse gratuite ricevute dai giornalisti ma è chiaro lo scollamento dell’ambiente con la dirigenza, che non accetta critiche e ritiene di avere un organico all’altezza del girone di ritorno. Senza gufare ricordiamo sommessamente che anche lo scorso anno a dicembre si ritenne che la rosa era “troppo folta” e non servivano acquisti ma solo cessioni. Risultato? Dal primo posto con 5 punti di vantaggio sulla seconda al terzo nel girone di ritorno. Ci auguriamo che non accada di nuovo, per il bene dei colori biancazzurri… A proposito di colori. Qualche ora dopo la conferenza stampa, a conferma del momento complicato dei rapporti tesi, il presidente Maurizio Melfa ha annunciato in un post di stare meditando la restituzione del logo con il delfino ai tifosi e chissà… anche il cambio del nome e dei colori sociali perché “questa conflittualità distruttiva e diffusa, in un modo o nell’altro, cesserà presto”.

Non abbiamo null’altro da aggiungere. Auguri a chi ama il Gela Calcio e continuerà a farlo…

3 Commenti

  1. Restiamo tutti uniti , per questi colori e per il blasone del GELA calcio se altri imprenditori si uniranno a quelli attuali
    si costruira’ una corazzata e in pochi anni si possono raggiungere obbiettivi
    prestigiosi, ma bisogna pensare da subito a uno stadio nuovo per ambire
    a tutto ciò

  2. Gelone , secondo lei sono questi i reali problemi di questa città? Avere uno stadio ? Io dico che sarebbe l’ultimo dei problemi da risolvere

  3. Mamma mia , è un piagnisteo continuo sto signor.melfa.
    DIMETTITI SUBITO.
    Meglio in terza categoria che un presidente come lei.

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