“Di Cristina fa demagogia, porti caso Cis in direzione”, Greco: “Pd ha abbandonato la nave”

 
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L'ex sindaco Lucio Greco

Gela. “Non faccia demagogia ma porti la questione del Contratto istituzionale di sviluppo direttamente nella direzione nazionale del Pd”. Il sindaco Lucio Greco si rivolge all’ex segretario provinciale del partito, Peppe Di Cristina. Ieri, lo stesso Di Cristina è intervenuto nel corso dell’assemblea nazionale dem e ha citato la “questione meridionale” e il “caso Gela”. Come abbiamo riportato, dato l’assenza di segnali concreti dal governo nazionale e da quello regionale, su un piano politico ha spiegato di “non capire perché il sindaco Greco abbia sostenuto il presidente Schifani”. “Mi fa piacere che l’ex segretario provinciale del Pd intervenga all’assemblea nazionale del suo partito, parli della questione meridionale e citi il caso Gela. Mi dispiace però che, conoscendo bene la politica locale – dice Greco – continui a fare demagogia e a far finta di non capire le ragioni che mi hanno spinto a votare per il presidente Schifani. Sa bene che il disinteresse verso la città, a livello regionale, non l’ha avuto solo il centrodestra ma anche il centrosinistra. Sa pure bene che all’inizio di questa consiliatura sono stato io a parlare per la prima volta di Cis e ad impegnarmi strenuamente per il suo riconoscimento. Ma ormai visto che tutti conoscono i vantaggi e i benefici di tale misura, li invito a portare la questione nella direzione nazionale del Pd e a fare in modo che anche una importante forza politica di opposizione possa spingere e contribuire affinché il governo Meloni e il ministro Fitto approvino il decreto di autorizzazione del Cis di Gela”. Greco, nell’analisi politica, è comunque molto duro verso la linea dem. I democratici lasciarono la sua giunta dopo circa un anno dall’insediamento.

“Questa è la giusta attività che devono svolgere i militanti di un partito di opposizione che ascolta, che si orienta, che vuole saper incidere sull’approvazione di provvedimenti importanti e vuole costruire seriamente un’alternativa in vista dell’eventuale sostituzione dell’esecutivo in carica. Non sono le chiacchiere o le illusioni la risposta – aggiunge l’avvocato – ma l’impegno coerente, concreto e disinteressato di chi di fronte ai problemi e alle emergenze reagisce e non fugge. Di Cristina e quello che è rimasto del Pd, invece di onorare gli impegni assunti con la città e affrontare i problemi e le emergenze non risolte dalle precedenti amministrazioni, hanno preferito abbandonare la nave, dopo appena un anno dalle elezioni comunali, per mera strategia politica, nella convinzione che facendo opposizione all’amministrazione potevano raccattare qualche voto in più ed eleggere il deputato regionale. Non è colpa mia se il loro disegno sia fallito. Analizzino meglio le ragioni della loro sconfitta”. Il sindaco, quindi, è pronto a trattare con tutti i fronti, pur di assicurare lo sblocco degli strumenti istituzionali per gli investimenti, ma non intende rimanere impassibile davanti alle critiche degli ex alleati.

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