Gela. Il dimensionamento scolastico che colpisce in maniera piuttosto dura la rete di istituti cittadina sta alimentando aspre polemiche e ieri la giunta, in modo ufficiale, ha deliberato il dissenso rispetto alla proposta regionale. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori hanno inoltre sottolineato che va assicurata l’autonomia dello “Sturzo”, tra gli istituti locali maggiormente ridimensionati. “La delibera di giunta altro non è che l’ennesima presa in giro a danno della città e soprattutto dei docenti e del personale dello “Sturzo” – dice il consigliere comunale FdI Salvatore Scerra – ora, ho la conferma dagli atti ufficiali. E’ falso che la giunta non fosse informata dell’entità del piano per le scuole della città. Nel corso della prima riunione, a livello provinciale, non c’è stata la presenza dell’amministrazione, parliamo di inizio novembre. Il 17 novembre, invece, il delegato del sindaco, l’assessore Incardona, non ha preso parola e altri sindaci hanno chiesto un rinvio per valutare la situazione. Il 24 novembre è stato proprio Incardona, anzitutto a dissentire con quanto era stato proposto, e ad avanzare la soluzione dello scorporo dello “Sturzo”, con un indirizzo al “Morselli” e l’altro al “Majorana”. Sarebbe bastato seguire il consiglio che arrivava dal dottor Ciancio dell’ufficio scolastico regionale, che ha ribadito la necessità di accorpare tre istituti di primo ciclo, così da garantire lo Sturzo”. Scerra, anche questa volta, è molto critico verso le scelte dell’amministrazione in tema di organizzazione della rete scolastica locale. “Siamo all’improvvisazione – aggiunge – dilettanti allo sbaraglio che vanno avanti alla giornata. Addirittura, con la delibera approvata ieri vorrebbero far credere che non fossero a conoscenza del piano e pretendono che la Regione riconosca l’autonomia dello “Sturzo” che loro stessi invece stanno contribuendo a far venire meno”. Scerra, che fa parte della commissione consiliare istruzione, aveva già dato una propria linea nel corso del dibattito che in settimana si è tenuto su iniziativa della dirigenza dell’istituto commerciale.
“La giunta non ha mai avuto una proposta condivisa – dice inoltre il consigliere – Incardona ha avanzato una proposta personale. L’unica soluzione da perorare è quella del dimensionamento a sei. Spero che l’amministrazione comunale possa ravvedersi. Dato che l’assessore Incardona ha rapporti politici e di amicizia con l’assessore regionale Turano, spero che possano servire a fargli cambiare idea. Mi hanno accusato di fare populismo e terrorismo mediatico, solo perché ho segnalato il danno enorme che questo piano di dimensionamento genererà agli istituti della città. Io ho rispetto massimo delle istituzioni. Sono loro che le tradiscono, sostenendo tesi che non trovano riscontro negli atti ufficiali”.