Gela. Non hanno cercato di forzare il posto di blocco organizzato dai carabinieri. Così, è arrivata l’assoluzione per i giovanissimi Alessandro Italiano e Giuseppe Perrotta. Il posto di blocco. Furono arrestati lo scorso ottobre dopo alcune ore di forte tensione. Erano accusati di aver tentato di forzare, in sella ad una moto enduro, un posto di blocco organizzato dai militari nella zona di Fondo Iozza. Due carabinieri vennero trasferiti al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. La difesa degli imputati, a conclusione del giudizio abbreviato, ha però fatto emergere diverse discrepanze nella ricostruzione fornita dagli investigatori. I due giovani, infatti, si sarebbero improvvisamente trovati davanti ai carabinieri. Alessandro Italiano, così, avrebbe perso il controllo della moto, in sella alla quale c’era anche Giuseppe Perrotta. “Hanno semplicemente perso il controllo della moto, perché impauriti da ciò che stava accadendo – ha spiegato l’avvocato Giovanna Zappulla – i carabinieri sono stati solo sfiorati, come dimostra il referto medico. Quelle indicate dai sanitari non possono essere considerate come lesioni”. In aula, invece, il pubblico ministero Sonia Tramontana ha ribadito l’esistenza di elementi tali da poter accertare la responsabilità degli imputati, tanto da chiedere la condanna ad un anno di reclusione ciascuno. Una richiesta, alla fine, non accolta dal giudice Marica Marino che ha pronunciato un dispositivo di assoluzione. Già in fase di indagine, i loro arresti non erano stati convalidati.