Gela. Si è difeso, rilasciando dichiarazioni spontanee. Il sessantacinquenne Rocco Mondello è stato coinvolto nell’inchiesta “Demetra”. I carabinieri e la procura di Caltanissetta hanno ricostruito l’esistenza di un presunto traffico internazionale di reperti archeologici. In base alle contestazioni, Mondello (difeso dal legale Angelo Cafà) ne avrebbe fatto parte. Da tempo risiede in Germania, insieme alla famiglia. In aula, davanti al collegio penale del tribunale nisseno, ha voluto chiarire la sua posizione. Si è detto del tutto estraneo ai fatti che gli vengono attribuiti. Non avrebbe mai trafficato in reparti archeologici. Altri imputati li conobbe solo per ragioni lavorative. Una linea che la difesa ha sempre ribadito.
A fine gennaio, invece, saranno sentiti investigatori londinesi, chiamati a testimoniare dalla difesa di un altro imputato, William Thomas Veres (rappresentato dall’avvocato Davide Limoncello), considerato tra i più esperti nella valutazione dei reperti che per gli inquirenti venivano trafugati da importanti aree archeologiche, anche nel territorio locale. Le accuse sono mosse inoltre contro Simone Di Simone, Orazio Pellegrino e Giuseppe Cassarà e ancora Matteo Bello, Angelo Chiantia, Luigi Grifasi, Francesco Giordano, Luigi Lacroce, Francesco Lucerna, Giovanni Lucerna, Maria Debora Lucerna, Calogero Ninotta, Salvatore Pappalardo, Gaetano Patermo, Gaetano Romano, Luigi Signorello e Palmino Signorello. Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Alfio Leanza e Dino Milazzo.