“Dateci una seconda possibilità”, ex detenuti costituiscono una associazione

 
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Gela. “Da giovane ho sbagliato ed ho pagato il mio conto con la giustizia. Adesso vorrei che la vita mi desse una seconda possibilità. Non chiedo altro”. Rocco Bassora ha 40 anni, una moglie ammalata di sclerosi multipla ed una figlia di 12 anni da mantenere.

Difficile trovare lavoro quando hai un passato con spaccio di droga ed estorsioni. Lo è anche per un giovane diplomato o laureato. Ha lasciato il carcere un anno fa, dopo aver scontato l’ultima condanna.  Da allora si danna per trovare una occupazione, anche saltuaria ma trova le porte chiude.

Ed allora ha avuto una idea, che tramuterà in proposta: creare una associazione di ex detenuti per attuare progetti di lavori socialmente utili. “Non posso continuare ad andare avanti con l’aiuto di mia suocera o grazie alle parrocchie – racconta Rocco Bassora – vorrei vivere la mia vita dignitosamente, aiutando mia moglie nell’assistenza e mia figlia a scuola. Capisco e mi rendo conto che quando mi presento da qualcuno qualcuno potrà pensare cose brutte ma vorrei fare capire a tutti che ho cambiato vita e tanti ex detenuti come me chiedono solo di poter vivere dignitosamente”.

Sono quasi una decina gli ex carcerati che sono pronti a formare con Rocco Bassora una associazione. C’è stato un primo incontro interlocutorio con il sindaco Angelo Fasulo, apparso interessato all’iniziativa. In passato il settore Servizi sociali ha attuato progetti proprio mirati ad ex detenuti. Questa volta l’idea parte proprio da chi in passato ha superato la linea di demarcazione della legalità ma ha pagato di persona il conto.

E Bassora non rinnega il passato. “Sono stato tanti anni in carcere per vicende risalenti anche al 1991 – racconta – quando sono uscito ho cercato di rifarmi una vita lontano da Gela con la mia famiglia. E c’ero anche riuscito. Purtroppo mi hanno contestato un altro reato a distanza di tanti anni che ritengo un grave errore.

Da un anno sto provando a cercare lavoro, con umiltà, senza pretendere chissà quali ricompense ma non ci riesco. Trovo tutte le porte chiuse”. E nella stessa condizione di Bassora ci sono altre persone che vogliono riprendere un cammino diverso, dando dimostrazione di tagliare radicalmente con il passato.

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