Gela. Scelte sbagliate e a risentirne è l’intera organizzazione scolastica sul territorio. I civici Davide Sincero e Rosario Faraci non condividono il piano di dimensionamento scolastico appena varato e ritengono gravi le responsabilità in capo all’amministrazione. “La riorganizzazione voluta dal Ministero ha investito la Regione con il fine di razionalizzare la rete scolastica secondo criteri di territorialità degli istituti e numero di studenti il cui minimo viene innalzato dagli attuali 600 a 950 circa. Nonostante contrari alla riorganizzazione che potrebbe determinare istituti sovraffollati e classi pollaio, ci rendiamo conto che la crisi demografica che colpisce la Sicilia e in particolare la nostra città impone una programmazione per il futuro della rete scolastica, quindi questa poteva essere l’occasione per mettere ordine in maniera logica, efficace ed efficiente. Invece, come spesso accade, dei due progetti redatti dai tecnici dell’ufficio scolastico Provinciale di Caltanissetta per la nostra città, povera di proposte, numeri e non storia ed appartenenza, l’amministrazione comunale ha optato per quello che non rispecchia il principio della territorialità. Basta vedere che la scuola elementare Capuana, a Caposoprano, va con l’istituto San Francesco del centro storico, l’istituto Giovanni XXIII, sito nel quartiere Settefarine, di gestione della Quasimodo che è a Macchitella che a sua volta è divisa dalla Verga da un muretto di 20 centimetri di spessore e ancora la scuola dell’infanzia di via Genova, zona cimitero, è di gestione della scuola Verga, a Macchitella”.
Il criterio della territorialità salta del tutto. “La scelta fatta non rispecchia il numero minimo di alunni fissato per istituto e quel che è peggio è che le variazioni inserite dall’amministrazione hanno determinato lo smantellamento dell’istituto “Sturzo” tramite l’accorpamento degli indirizzi tecnici con il “Morselli” e di quelli professionali con il “Majorana”, senza tenere conto dell’impatto che questo determina sugli insegnanti delle materie professionali e specialistiche. Ancora una volta assistiamo a scelte che nulla hanno a che vedere con la logica e con una visione di medio lungo termine ma che seguono dinamiche individuali visto il mancato coinvolgimento dei dirigenti scolastici, unici veri conoscitori della materia, nel processo decisionale portato avanti dal sindaco. Manifestiamo il pieno disappunto per la scelta fatta – sostengono anche i riferimenti di “Una Buona Idea” e “Civico lab” – avendo perso l’occasione di fare ordine, una volte per tutte, nel sistema e negli istituti scolastici che già versano in condizioni certamente non ottimali. Invitiamo l’amministrazione a ravvedersi e a porre rimedio agli annosi problemi della scuola gelese, non solo calcoli numerici ma appartenenza e storia di tutte le nostre scuole”.