Gela. La tratta ferroviaria, già piuttosto risalente e lontana da standard moderni di mobilità, è fuori uso da oltre dieci anni. Un vistoso cedimento ha fatto sì che il collegamento tra Niscemi e Gela, lungo la linea che collega Caltagirone alla città, saltasse definitivamente. Ci sono voluti i finanziamenti del Pnrr per attivare i fondi necessari al ripristino. Anche in questo caso, non è stato per nulla facile pervenire ad una progettazione di fattibilità tecnico economica. Sia il ministero dell’ambiente che il dicastero della cultura, adesso, hanno rilasciato il via libera. I lavori di riattivazione e adeguamento rispettano i parametri di “compatibilità ambientale”. E’ stato espresso “giudizio positivo”. E’ stato inoltre formalizzato il “parere favorevole circa l’assenza di incidenza negativa e significativa sui siti Natura 2000 a seguito della Valutazione di incidenza di II livello”. “Si ritiene il piano preliminare per l’utilizzo delle terre e rocce da scavo compatibile dal punto di vista ambientale”, si legge inoltre nel decreto ministeriale. Vengono comunque indicate delle precise prescrizioni che Rete ferroviaria italiana dovrà rispettare. Lo scorso agosto era stato rilasciato il parere tecnico favorevole della commissione Pnrr-Pniec. Adeguamenti di sviluppo tecnologico non se ne prevedono, dato che si continua a mantenere il singolo binario su una linea non elettrificata. Gli interventi in progetto prevedono invece “adeguamento a Sti delle gallerie di tutta la tratta; interventi di consolidamento sui rilevati esistenti; adeguamento strutturale delle gallerie dell’intera tratta; interventi sui muri di sottoscarpa-sostegno lungo linea esistenti, mediante la progettazione di nuovi muri a L o muri a U; ripristino della idraulica di piattaforma; verifica strutturale, eventuale ripristino-consolidamento o progettazione ex novo delle opere d’arte minori sotto binario; adeguamento strutturale (adeguamento sismico) di otto viadotti; piano del ferro dell’intera tratta nonché adeguamento a Prg delle stazioni di Priolo Sottano; adeguamento degli impianti Is, Tlc, Lfm, Gsmr e opere a verde di mitigazione e compensazione”.
I lavori, come riportano le carte del progetto, ricomprendono infine “la realizzazione di piazzali, fabbricati e nuova viabilità di accesso”. Il decreto che riconosce la compatibilità ambientale è stato pubblicato. Più in generale, l’area locale risente non solo della tratta interrotta da anni ma inoltre di un sistema ferroviario assolutamente non conforme ai parametri di sufficienza, relegato ad un ruolo di ripiego e senza che si siano concentrati veri investimenti sull’intermodalità.
Una linea del tutto inadeguata che andrebbe eliminata insieme a tante altre, in alcune zone della Sicilia, dove una Politica intelligente e che fa’ gli interessi del territorio ha eliminato i BINARI e trasformato gli stessi in pista ciclabile e pedonale, trasformando in punti di ristoro gli ex caselli dismessi, CREANDO decine di posti di lavoro VERO ed eliminando gli sprechi di una rete ferroviaria attiva solo per la MALA POLITICA.